Aiuti economici per chi ha il 67% di invalidità civile. Dove chiederli?

a cura del Servizio di Contact Center

Salve, sono una signora di 59 anni sono arrivata in Italia nel 1979. Ho cominciato a lavorare dopo un po', ma in quel tempo non era molto facile se volevi lavorare era in nero. Così non ho contributi. Ho lavorato sempre in cucina, come aiuto cuoca. Nel 2003 sono stata operata di cuore per problemi alla valvola, ho fatto richiesta per la pensione e mi hanno dato il 67. Nel 2008 sono stata operata per seconda volta sempre alla valvola, anche lì mi hanno dato il 67. Dopo un po' ho perso l'olfatto e non sento più i sapori, soffro di crisi di panico, impertenza e altre patologie. Ho diritto alla pensione? Non so come andare avanti? Grazie per favore mi risponda non so come fare!!! A marzo compio 60 anni, chi mi dà un lavoro? Nessuno.

Risposta

Gentile Utente,
in merito al quesito da Lei posto, La informiamo che le regole per poter avere la pensione di inabilità a seguito di accertamento di invalidità civile sono molto rigide: al di sotto di certe soglie percentuali, non sono previsti contribuiti economici. Nel Suo caso, ad esempio, con il 67% di invalidità civile non ha diritto ad alcuna prestazione economica.

Nella Sua e-mail, Lei descrive molte patologie che incidono sulla sua condizione di salute. Se queste patologie sono emerse dopo il 2008 e sono state debitamente certificate, Le consigliamo di rivolgersi ad un medico specialista (ad esempio un cardiologo) per capire insieme a lui se valga la pena o meno procedere ad una nuova domanda di aggravamento.

Per ottenere la pensione di inabilità (Euro 260,27 mensili entro un reddito di Euro 15.305,79 annui), tuttavia, è necessario che la Commissione Medica per l'accertamento dell'invalidità civile Le attribuisca il 100%, mentre per l'assegno mensile di assistenza (Euro 260,27 mensili entro un reddito di Euro 4.470,70 annui), è necessario che la Commissione Le attribuisca una percentuale compresa tra il 74% e il 99%.

Le Sue condizioni di salute, almeno così come sono state valutate dall'ultimo accertamento nel 2008, non permettono di accedere a nessuna delle prestazioni economiche previste dalla legge. Qualora il medico specialista (o anche il medico di famiglia) ritenga che non sia opportuno procedere a presentare domanda di aggravamento, perché non ci sono le condizioni cliniche necessarie ad ottenere almeno il 74% o addirittura il 100%, è necessario escludere la possibilità di richiedere un aiuto dall'ambito sanitario. Non avendo contributi, inoltre, come Lei stessa affermava, non possono essere fatte valere nemmeno le prestazioni previdenziali (a base contributiva) previste per i lavoratori. Per questo motivo, il nostro consiglio è quello di rivolgersi ai Servizi Sociali del Suo Comune e richiedere un colloquio con l'Assistente sociale per verificare se esistono forme di aiuto economico che esulino dall'aspetto strettamente medico-sanitario.


Per ogni altra informazione, può contattarci telefonicamente al numero 0744 27.46.59. Le ricordiamo che il Servizio di Contact Center è aperto dal Lunedì al Venerdì dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.30 alle ore 18.00.

Nella speranza di aver fornito una risposta chiara ed esaustiva, inviamo cordiali saluti,
Anna Vecchiarini e Pierangelo Cenci
(Assistenti Sociali del Centro per l'Autonomia Umbro)


Data: 27/10/2011
Sezione: Contact Center » L'Esperto Risponde » Assistenza sociale » Contributi comunali
L'indirizzo di questa scheda è: http://www.cpaonline.it/web/espertorisponde/scheda.php?n_id=1447