Per l'indennità di accompagnamento, a che serve l'invalidità civile se si ha già la reversibilità?

a cura del Servizio di Contact Center

Mio fratello percepisce la reversibilità per inabilità al lavoro. Vorrei sapere perché per avere l'accompagnamento bisogna fare prima la domanda e poi avere il riconoscimento di un'invalidità civile. Tutto ciò mi sembra contraddittorio. Aver ottenuto già un giudizio dalla commissione medica dell'inabilità non è già un requisito sufficiente? Mi sembra più logico che una persona gia dichiarata inabile possa accedere direttamente all'accompagnamento senza passare per questo inutile iter.

Risposta

Gentile Utente,
in merito al quesito da Lei posto, La informiamo che l'iter da Lei descritto - che può sembrare ridondante - deriva dalla diversa normativa che regola i due accertamenti.

L'inabilità al lavoro viene concessa dalla Commissione medico legale dell'Ente previdenziale che eroga la pensione di reversibilità.

L'indennità di accompagnamento, invece, è disciplinata dalla Legge n. 18 dell'11 febbraio 1980 e prevede che sia la Commissione medica per l'accertamento dell'invalidità civile a individuare se la persona con disabilità, oltre ad avere una riduzione della capacità lavorativa generica totale (invalidità civile totale), abbia anche uno o entrambi i requisiti previsti dalla normativa dell'indennità di accompagnamento per gli invalidi civili:

Le due valutazioni adottano criteri diversi perché sono diversi gli scopi per i quali vengono attribuite le prestazioni economiche relative.


Nella speranza di aver fornito una risposta chiara ed esaustiva, inviamo cordiali saluti,
Servizio di Contact Center del Centro per l'Autonomia Umbro


Data: 2/06/2013
Sezione: Contact Center » L'Esperto Risponde » Accertamenti sanitari » Invalidità civile » Indennità (accompagnamento, frequenza, ecc.)
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