Gentile Utente,
in merito al quesito da Lei posto, purtroppo, desumere le intenzioni della Commissione Medica è difficile senza specifiche documentazioni.
Tuttavia, possiamo provare a dare una spiegazione dell'accaduto: l'ottenimento congiunto di entrambe le indennità è vincolato alla sussistenza dei requisiti previsti per l'indennità di accompagnamento per l'invalidità civile (ai sensi della Legge n. 18/1980), purché tali requisiti siano indipendenti dalla cecità civile. In altre parole, una persona, cui è stato riconosciuto il diritto all'indennità di accompagnamento per ciechi assoluti, per poter ottenere anche l'indennità di accompagnamento per invalidi civili deve dimostrare che, a prescindere dalla cecità, abbia un'invalidità civile totale e congiuntamente si trovi nell'impossibilità di deambulare in modo autonomo o si trovi nell'impossibilità di svolgere gli atti quotidiani della vita.
È molto probabile che il controllo che Lei menziona nella Sua e-mail sia avvenuto sulla presenza di questi requisiti e che la Commissione abbia accertato l'invalidità civile totale (100%) di Suo padre, ma non i requisiti per l'indennità di accompagnamento per invalidi civili. Questo potrebbe dipendere dal fatto che la difficoltà di Suo padre a deambulare o a compiere gli atti di vita sia dipendente dalla cecità e non da fattori non correlati ad essa.
In ogni caso, qualora Lei abbia modo di dimostrare l'indipendenza delle due cose, può procedere a ricorso secondo le modalità descritte nella scheda in Approfondimenti
Scheda Contact Center: Ricorso contro il verbale della Commissione Medica della ASL.
Nella speranza di aver fornito una risposta chiara ed esaustiva, inviamo cordiali saluti,
Anna Vecchiarini e Pierangelo Cenci
(Assistenti Sociali del Centro per l'Autonomia Umbro)