Ho 59 anni sono invalido 80% con riconoscimento legge 104 art. 3 comma 3, ho 26 anni di contributi di cui 4 negli ultimi anni, ho iniziato a lavorare nel 1967, poi ci sono stati alcuni buchi 9 anni di disoccupazione e 10 anni circa persi a causa del commercialista disonesto. Percepivo l'assegno di invalidità fino a tre anni fa, poi la Provincia mi ha trovato una collocazione lavorativa in un ufficio, e da quel momento mi hanno tolto l'assegno. Vivo di solo stipendio pur minimo ma ci campo, sono separato e ultimamente faccio una gran fatica ad alzarmi per andare a lavorare, sono stato anche operato alla colonna per la sciatica con risultato peggiorativo, cammino con fatica, domanda: esiste la possibilità di andare in pensione anticipata, è conveniente sotto il lato economico attualmente percepisco 1000 Euro al mese? Grazie per l'attenzione e distinti saluti.
walter, 59 anni
Risposta
Gentile Utente,
in merito al quesito da Lei posto, La informiamo che per dagli assicurati dell'ex INPDAP (ossia pubblico dipendente) non è prevista una vera e propria forma di prepensionamento (come per gli assicurati INPS), ma, qualora al lavoratore sia stata riconosciuta un'invalidità per qualsiasi causa superiore al 74%, l'Ente computa 2 mesi di contribuzione figurativa per ogni anno di lavoro effettivamente svolto. Il massimo prepensionamento possibile è di 5 anni (ovvero 60 mesi, ovvero 30 anni di lavoro svolto con un'invalidità superiore al 74%).
L'ex INPDAP (con circolare n. 75 del 27 dicembre 2001) ammette che questi contributi figurativi incidono anche sull'ammontare della pensione e non solo per il raggiungimento del diritto alla quiescenza. Tuttavia, l'Ente calcola i contributi figurativi dal momento in cui il lavoratore si è visto riconoscere l'invalidità.
In merito alla convenienza dal lato economico, Le consigliamo di rivolgersi direttamente al Suo Ente previdenziale o ad un Patronato.
Normativa di riferimento
Circolare INPDAP n. 75 del 27 dicembre 2001, «Articolo 80, comma 3, della Legge 23 dicembre 2000, n. 388 - Benefici in favore dei lavoratori sordomuti e invalidi» (collegamento a sito esterno).
Nella speranza di aver fornito una risposta chiara ed esaustiva, inviamo cordiali saluti,
Anna Vecchiarini e Pierangelo Cenci
(Assistenti Sociali del Centro per l'Autonomia Umbro)