Risposta
Gentile Utente,
ci scusiamo per il ritardo con cui le rispondiamo.
In merito alle considerazioni da Lei segnalate, riteniamo utile proporre una riflessione in merito al fatto che appare riduttivo attribuire l'eccessivo costo degli ausili semplicemente ad eventuali speculazioni che spesso riguardano i prodotti di prima necessità. Spesso, le tecnologie previste sono molto sofisticate e, quindi, costose. Per ciò che riguarda il business cui Lei accennava, riteniamo che non sia sbagliato che le industrie che producono tecnologie avanzate abbiano dei profitti dal lavoro che fanno, poiché altrimenti ne andrebbe della qualità dei prodotti stessi. Crediamo, inoltre, che sia il mercato a produrre un equilibrio nei prezzi (cosa che, naturalmente, si ottiene solo se vengono rispettati i princìpi di libera concorrenza, dell'anti-trust, ecc.).
Reputiamo, invece, che il vero problema stia nel fatto che, ancora troppo spesso, le persone con disabilità non hanno un adeguato accesso al mercato del lavoro, e devono spesso gravare sulle risorse finanziare dei familiari e che, quindi, non hanno risorse sufficienti per provvedere all'acquisto di ausili e protesi che così si configurano quasi come una sorta di beni di lusso non alla portata di tutti.
Ciò che è importante, dunque, è che la cosiddetta "Autorità politica" favorisca l'accesso al lavoro alle persone con disabilità, che adegui il Nomenclatore Tariffario sulla base di standard di qualità dei prodotti in maniera coerente agli obiettivi di una più elevata qualità della vita delle persone, che favorisca la cultura dell'informazione sulla vasta gamma di ausili e possibilità delle molteplici soluzioni esistenti e che, infine, promuova un'importante controllo sulla legalità contro gli abusi che purtroppo vengono perpetuati ai danni delle persone con disabilità.
Approfondimenti
Glossario: Nomenclatore Tariffario.
Nella speranza di aver fornito una risposta chiara ed esaustiva, inviamo cordiali saluti
Pierangelo Cenci
Assistente sociale del Centro per l'Autonomia Umbro