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Focus - Archivio Dicembre 2011

Totale delle focus pubblicate nel mese di Dicembre 2011: 4

Le proposte per "salvare il welfare" regionale: le proposte per la compartecipazione al costo dei servizi e la «tassa di scopo»

Il welfare regionale è in crisi, con il rischio dell'impossibilità di erogazione di servizi e prestazioni. Il Presidente della Regione Catiuscia Marini e la sua Giunta si trovano di fronte a scelte importanti, ma che potrebbero richiedere un'ulteriore "partecipazione" da parte dei cittadini. All'esame della Giunta sono state presentate due questioni: i criteri dell'ISEE per la compartecipazione alla spesa del costo dei servizi da parte dei cittadini con disabilità e l'ipotesi - caldeggiata da più parti, tra cui anche dalla FISH Umbria ONLUS per conto del suo vicepresidente Goretti - di aumentare l'IRPEF dello 0,3% sui redditi oltre i 75.000 Euro. Una sorta di «tassa di scopo» per salvare il welfare regionale?
Pubblicato il 21/12/2011 - letto 3456 volte - 0 file allegati


Le scelte che dovevano essere evitate: agevolazioni e provvidenze su base ISEE

L'articolo 5 del Decreto «Salva-Italia», che riguarda l'introduzione dell'ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) per la concessione delle agevolazioni fiscali e dei benefici assistenziali, è stato riscritto nuovamente dopo le varie critiche (tra cui quelle della FISH - Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap). Ma la situazione non sembra essere migliorata. Il rischio che le persone con disabilità abbiano una difficoltà crescente all'accesso alle agevolazioni e alle provvidenze è ancora alto. E la preoccupazione, purtroppo, non cessa nemmeno con la lettura dell'ultima parte dell'articolo 5: «[…] I risparmi derivanti dall'applicazione del presente articolo […] sono versati […] per essere riassegnati al Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l'attuazione di politiche sociali e assistenziali […]».
Pubblicato il 19/12/2011 - letto 3833 volte - 0 file allegati


Il Decreto «Salva-Italia»: tra prospettive non rosee ed improrogabili necessità

È un Decreto Legge, quello denominato dallo stesso Presidente del Consiglio Mario Monti «Salva-Italia», che ha suscitato già aspre critiche da parte delle principali parti sociali. Ma è un decreto necessario, improrogabile per la credibilità internazionale. Ma è anche un decreto che costa caro agli italiani. È stato firmato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed ora è in discussione alle Camere per la sua approvazione. Il Decreto - che ha già suscitato le lacrime della Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero per via dei molti «sacrifici» che richiede - tocca aspetti estremamente delicati, che riguardano, come è ovvio, anche le persone con disabilità e le loro famiglie. Naturalmente, i mass media, impegnati principalmente sui due temi - tassa sulla casa e pensioni - che rappresentano i due "tabù" delle politiche rispettivamente di centro-destra e di centro-sinistra, non hanno dato molto spazio ad altri due argomenti, ugualmente importanti, che riguardano le persone con disabilità: i provvedimenti di natura fiscale e assistenziale e la revisione dell'Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE).
Pubblicato il 09/12/2011 - letto 3223 volte - 0 file allegati


Quando l'ignoranza fa male e ci costa troppo. Cambiare si può!

Per sensibilizzare i nostri lettori verso il terzo punto della petizione della FISH Umbria ONLUS che da qualche tempo è diventata il leitmotiv dei nostri articoli - quello che riguarda il pagare il giusto e non l'ignoranza/malafede degli altri -, riportiamo un articolo che è apparso il 3 novembre scorso sul Corriere dell'Umbria. Il giornalista - Giuseppe Silvestri - racconta di una persona con disabilità, titolare di indennità di accompagnamento, "pizzicata" alla guida della propria auto. Per il disinformato giornalista questo è uno scoop da "indignati": è stato "beccato" l'ennesimo "falso invalido" che beneficia di una prestazione impropriamente. Caro Silvestri, gli indignati siamo noi: le persone con disabilità sono stufe di dover pagare per ricevere "servizi" - includendo tra questi anche il servizio di informazione - che sono inappropriati o, come in questo caso, assolutamente falsi. Sono stufe anche di sentirsi continuamente stigmatizzate come "potenziali truffatori"; e ciò, soprattutto, quando - come in questo caso - vengono mobilitate anche forze dell'ordine e ulteriori accertamenti dell'INPS (tutti pagati da noi) per verificare la presunta fraudolenza del "furbetto di prima categoria".
Pubblicato il 02/12/2011 - letto 3824 volte - 0 file allegati



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