La manifestazione nazionale del 23 maggio indetta da FISH e FAND contro le scelte del Governo Monti è stata sospesa, ma resta lo «stato di mobilitazione». Con queste parole si è concluso il comunicato stampa che la FISH e la FAND hanno diramato Sabato mattina.
In pochi giorni, nella settimana scorsa, c'è stato un grosso via vai di notizie, smentite e preoccupazioni rispetto a possibili modifiche previste dall'articolo 5 della «Manovra Salva Italia» del Governo Monti (Legge n. 214 del 22 dicembre 2011) sulla ri-definizione e sulle modalità di applicazione dell'Indicatore di Situazione Economica Equivalente (ISEE). Come abbiamo scritto più volte (leggi qui il primo focus sull'argomento), la Manovra prevede, nel "famigerato" articolo 5, che verranno individuate «[…] le agevolazioni fiscali e tariffarie, nonché le provvidenze di natura assistenziale che, a decorrere dal 1° gennaio 2013, non possono essere più riconosciute ai soggetti in possesso di un ISEE superiore alla soglia individuata con il decreto stesso […]».
La FISH e la FAND, pertanto, si sono subito allertate e hanno proposto al Governo un documento (leggi qui il focus) dove hanno evidenziato le varie criticità delle disposizioni contenute nell'articolo 5 della Legge n. 214/2011. Il Governo, dal canto suo - tramite il Sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali Cecilia Guerra - ha aperto un tavolo di consultazione con le parti sociali (tra cui le stesse FISH e FAND) per accogliere i vari pareri e per trovare un compromesso che possa costituire una soluzione equa.
L'ultimo incontro, in ordine di tempo, che la FISH e la FAND hanno avuto con il Sottosegretario Guerra risale a Lunedì 14 maggio scorso, nel corso del quale sono state delineate le linee essenziali di intervento che riguarderanno i criteri di calcolo dell'ISEE, ed è stata rassicurazione di un rinvio ad un atto successivo dell'indicazione delle prestazioni sulle quali l'ISEE dovrebbe applicarsi.
Poi, il giorno dopo, l'articolo del giornalista Roberto Petrini sul quotidiano la Repubblica (leggi qui l'articolo, collegamento a sito esterno) ha scatenato il "putiferio", affermando che era nell'aria un serio pericolo per l'indennità di accompagnamento delle persone con disabilità. Fino a quando il contenuto dell'articolo non è stato smentito, la preoccupazione è salita alle stelle, costringendo FISH e FAND ad organizzare una manifestazione a Roma, davanti al Parlamento, per scongiurare il peggio e proporre una solida "opposizione" - come avvenne il 7 luglio 2010 contro il provvedimento, ancor più grave, del precedente Governo Berlusconi (leggi qui la news).
Infine, la smentita da parte del Governo Monti delle indiscrezioni apparse su la Repubblica e sugli altri quotidiani e, quindi, la sospensione della manifestazione nazionale. FISH e FAND procedono con un comunicato - quello di Sabato mattina - in cui affermano la sospensione della manifestazione, ma confermano il prosieguo dello «stato di mobilitazione».
Chiaramente, questo "tira e molla" di comunicati, azioni, smentite e conseguenti contro-azioni non poteva non suscitare lo smarrimento di alcune persone con disabilità che si sono rivolte direttamente al Presidente della FISH Pietro Barbieri per chiedere maggiore chiarezza in merito.
Così, nel lungo articolo «I disorientamenti e le certezze» (pubblicato Martedì 22 maggio su Superando.it), Barbieri propone un resoconto dei fatti accaduti nei giorni dal 14 al 19 maggio, ma soprattutto chiarisce cosa significa che lo «stato di mobilitazione» rimane attivo. Egli, infatti, dopo il resoconto dei fatti, descrive in otto punti cosa c'è in ballo: dal "cambio di passo" dell'ultimo comunicato del Governo (in cui è il Presidente del Consiglio in persona a smentire i "falsi" presagi de la Repubblica), alla necessità di garantire l'equità del provvedimento sull'ISEE che non dovrà portare le persone con disabilità a dover scegliere tra lavorare (senza assistenza) o rimanere a casa a non fare nulla (ma con l'assistenza).
Infine, Barbieri esprime le tre parole d'ordine dello «stato di mobilitazione»:
Ecco cosa significa, dunque, la permanenza dello «stato di mobilitazione»
Rimandiamo alla lettura integrarle del pensiero di Barbieri: leggi qui l'articolo (collegamento a Superando.it).