Il saggio di Claudio Roberti (332 pagine) non è collocabile in un genere specifico; infatti la sua caratteristica è proprio la multidisciplinarietà. L'autore lo definisce come un'analisi storico-sociologica della disabilità affrontata da una nuova prospettiva, che include filosofia, arte, letteratura, ingegneria, architettura.
Il libro intende mostrare le erronee visioni e narrazioni esistite ed esistenti sul tema della disabilità, indicando una via per iniziare a rompere quel grande schema vitruviano che ancora oggi ci sovrasta e produce esclusione ed emarginazione, dimostrando che «l'uomo a-vitruviano è da sempre l'interfaccia naturale dell'uomo vitruviano». Rompere quello schema, secondo Roberti, è nell'interesse di tutti, perché solo così si possono costruire integrazione e inclusione sociale.
L'autore. Napoletano, Claudio Roberti è sociologo delle disabilità e consulente da molto tempo del Centro SInAPSi (Servizi per l'Inclusione Attiva e Partecipata degli Studenti) dell'Università Federico II di Napoli. Autore di vari studi, articoli tematici e relazioni a convegni, oltreché consigliere alla pari-tutor, è stato dirigente presso organizzazioni non governative di profilo locale, nazionale e internazionale. Agisce anche nell'ambito dell'Associazione Consequor per la Vita Indipendente e di ENIL Italia, organizzazione federata ad ENIL Europa (European Network on Independent Living).