Al termine delle Paralimpiadi di Londra si possono fare dei bilanci in merito all'inclusione delle persone con disabilità nel campo dello sport e nella vita quotidiana. Se certamente, infatti, le Paralimpiadi hanno dimostrato una qualità elevata dell'inclusione degli atleti che vi hanno partecipato, spenti i riflettori sulla kermesse, il rischio è che il ritorno alla realtà sia ancor più traumatico per chi aveva forse sperato che il clima inclusivo dei giochi si sarebbe esteso, quasi automaticamente, anche nella quotidianità. Per concludere questa nostra parentesi paralimpica, riportiamo due commenti (pubblicati su Superando.it) di due esponenti del movimento associativo della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap): Giampiero Griffo, membro del consiglio mondiale di DPI (Disabled Peoples' International) e Claudio Arrigoni, blogger di "InVisibili" (blog del Corriere della Sera on line).
Pubblicato il 12/09/2012 - letto 4355 volte - 0 file allegatiRiportiamo l'esperienza di un membro della redazione di questo sito che ha provato l'ebbrezza del downhill (pratica sportiva completamente in discesa, che consiste nello scendere ad elevata velocità ripidi tracciati scoscesi di differente grado di difficoltà e lunghezza con specifiche biciclette a quattro ruote) lungo i sentieri alpini nei dintorni di Sestriere in Piemonte. Il downhill rientrava in una delle numerose attività sportive per persone con disabilità delle "settimane multisport" della Freewhite Sport Disabled ONLUS. A dispetto di quello che si potrebbe pensare, Freewhite ha reso questo sport "estremo" uno sport per tutti.
Pubblicato il 24/08/2012 - letto 4256 volte - 0 file allegati