La pubblica audizione prevista per il 7 gennaio è, per le Associazioni che rappresentano le persone con disabilità, una preziosa occasione per monitorare l'azione del Governo regionale.
Tra le varie questioni poste nel Piano Sociale Regionale, infatti, la compartecipazione alla spesa per sostenere il costo dei servizi è uno dei punti cardini del sistema integrato di servizi ed interventi previsto dal Piano stesso.
Tuttavia, urge creare chiarezza in merito all'utilizzo che la Regione intende fare dei sussidi, che vengono erogati dallo Stato alle persone con disabilità, nel calcolo dell'ISEE ai fini della compartecipazione. Infatti, dal Piano Sociale si evince che l'Umbria, per calcolare l'ammontare della compartecipazione al costo dei servizi, utilizzerà sì l'ISEE individuale (come previsto dalla giurisprudenza e fortemente voluto dalle associazioni), ma convoglierà nel computo anche provvidenze quali l'indennità di accompagnamento (prevista dalla legge n. 18/1980), che - come è noto - non è un reddito (a fini IRPEF), bensì un sussidio che lo Stato eroga alle persone con disabilità in virtù delle conseguenze che la disabilità stessa comporta nella mobilità o nelle attività di vita quotidiana.
Nell'attesa di un chiarimento da parte del Governo della nostra regione, rimandiamo alla lettura del documento allegato (a cura della LEDHA di Milano - FISH Lombardia) in cui si chiarisce che il computare nel calcolo reddituale anche i sussidi (pensioni, indennità e altro) non solo è improprio da un punto di vista morale, ma anche illecito dal punto di vista legislativo (ai sensi del Decreto legislativo n. 109/1998).
Leggi «Criteri di valutazione della situazione economica degli utenti in materia di compartecipazione al costo dei servizi sociosanitari e socio-assistenziali» (file in PDF), a cura dell'Avvocato Gaetano De Luca - Servizio legale LEDHA.