La storia (recente) del Consiglio comunale di Terni si ripete: la seduta del 13 marzo scorso si è sviluppata in modo simile alla grottesca commedia che fu il primo Consiglio dell'anno in corso: bagarre, confusione e spaccature.
La decisione del Consiglio comunale di martedì scorso, però, permette di fare un po' il punto della situazione rispetto alla questione della compartecipazione al costo della mensa e dei trasporti che riguarda le persone che usufruiscono del servizio offerto dai Centri Diurni riservati alle persone con disabilità giovani e anziane.
È certamente un argomento che ha riempito le pagine di tutti i quotidiani locali dall'inizio di quest'anno ed anche noi, in queste pagine, ne abbiamo parlato diffusamente (leggi qui la news).
Tutto parte dalla Delibera di Giunta Comunale n. 416 del 20 dicembre 2011 (leggi qui il testo) che stabiliva la «delega alla ASL relativamente al costo del servizio di mensa con costo totale a carico dei cittadini utenti» e un contributo speciale mensile di 100 euro per il trasporto delle persone con disabilità con indennità di accompagnamento ai medesimi Centri.
Il Comune, sollecitato da più parti (e con ragioni e modi anche molto distanti tra loro), aveva fatto un parziale "dietrofront" rispetto al trasporto, "congelando" (temine di un'evidente ambiguità e di scarso valore giuridico) la Delibera n. 416/2011.
Ma le giuste osservazioni critiche da parte di alcuni (nonché le vuote e sterili polemiche da parte di altri) hanno continuato in modo incessante, al punto da costringere chi di dovere a prendere una posizione rispetto ad un quadro "congelato" e non definito, e peraltro solo parzialmente.
Le cose, però, hanno proceduto con una rapidità impressionante: le associazioni raccolte attorno alla FADA (Federazione Associazioni Diversamente Abili) hanno minacciato di non compartecipare al costo della mensa, i giornali hanno parlato di trattamenti differenziati nei confronti delle persone le cui famiglie hanno compartecipato e quelle che hanno protestato (si vociferava - anche se altre associazioni l'hanno smentito - di pasti serviti solo per alcune portate), i consiglieri di maggioranza e di minoranza sono stati pressati perché intervenissero presso la Giunta. Insomma, un gran fermento.
Nella mattinata di Giovedì 8 marzo, le associazioni che tutelano i diritti delle persone con disabilità - e quindi anche la FISH Umbria ONLUS (Federazione Italiana Superamento Handicap) -, insieme al Forum del Terzo Settore sono state convocate dalla Seconda Commissione consiliare di Palazzo Spada, per valutare l'urgenza di elaborare un atto di indirizzo, proposto dal presidente della Seconda Commissione Sandro Piccinini, riguardante mensa e trasporti da far approvare al Consiglio nella seduta di Martedì 13 pomeriggio.
In quella sede i rappresentanti della FISH Umbria ONLUS hanno avuto modo di chiarire che l'atto di indirizzo potrebbe avere un senso solo se viene precisato che temi specifici e puntuali, come quelli della mensa o dei trasporti, devono essere ricondotti all'interno del quadro complessivo delineato da Agenda 22 (formalmente riavviata con l'incontro del 16 febbraio scorso in cui erano presenti le istituzioni e i rappresentanti delle associazioni). Infatti, Agenda 22 è uno degli assi portanti del Piano Regolatore del Sociale e luogo in cui poter esporre le criticità presenti e definire azioni strutturali o strumentali utili a raggiungere gli obiettivi generali o specifici per rimuovere tali criticità.
La posizione espressa dalla FISH ha trovato l'approvazione di tutti i presenti in Commissione. Poi la seduta si sciolse e la Commissione approvò di procedere con l'atto di indirizzo.
La turbolenta seduta del Consiglio di martedì pomeriggio ha sancito la "sconfitta" della delibera n. 416/2011 (proposta dall'Assessore alle politiche sociali Stefano Bucari): infatti, dopo quattro ore di accesa discussione, è stato approvato l'atto d'indirizzo partorito dalla Seconda Commissione che chiede al Sindaco di sospendere quanto stabilito dalla delibera e di ricondurre la discussione di questi temi al più ampio tavolo di Agenda 22.
Per le associazioni della FISH Umbria ONLUS è stato certamente un buon risultato, poiché si è ripristinato l'"ordine" di un modo di operare che si ritiene appropriato contro il "disordine" di decisioni prese in modo estemporaneo e che si concentrano su situazioni certamente puntuali, ma che devono far conto di un quadro complessivo fortemente critico, che include anche i problemi della mensa o dei trasporti, ma che li considera, inevitabilmente, come solo parte delle criticità di temi più ampi che riguardano le persone con disabilità, e che sono, a loro volta, parte di quelli che riguardano il "sociale" nel suo complesso.
Sociale che sta vivendo, come sappiamo, una forte stretta. E se «per il bilancio 2012 non taglieremo la spesa del sociale», come ha detto il vicesindaco con delega al bilancio, Libero Paci alla parti sociali - convocate nella mattinata di Martedì in Biblioteca per la prestazione del bilancio preventivo -, la domanda "ma dove trovare le risorse?" viene da sé.
«L'ipotesi di lavoro - ha spiegato - è quella di destinare un punto dell'addizionale IRPEF al sociale». Se il 2012 è "salvo", il peggio si affaccia all'orizzonte, e per questo il vicesindaco ha puntualizzato che «sarà comunque necessaria una riorganizzazione della spesa e dei servizi». E questa ci sembra di averla già sentita… ma speriamo che, almeno questa volta, la lezione dell'atto di indirizzo approvato dal Consiglio comunale nel pomeriggio della stessa giornata abbia insegnato qualcosa.