Dopo una lunga "gestazione", finalmente, il Direttivo del Ce.S.Vol. (Centro Servizi per il Volontariato) di Terni ha approvato il regolamento che permette alle Associazioni di volontariato iscritte di accedere ai servizi offerti. «[...] Abbiamo puntato - spiega la Presidente del Ce.S.Vol. di Terni Valeria Cerasoli - sul mantenimento ma anche sul rafforzamento dei numerosi servizi offerti alle associazioni di volontariato che operano sul territorio provinciale. […] Un regolamento che punta a rispondere ai bisogni delle associazioni. Che hanno necessità anche di spazi fisici dove operare e per questo abbiamo lavorato per aprire sempre di più la sede del Centro Servizi al mondo del volontariato [...]». Il regolamento è anche lo strumento - se non vincolante, quantomeno di stimolo - per iniziare a garantire, realmente, a tutte le persone con disabilità la piena fruibilità ad eventi, iniziative e manifestazioni varie organizzate dalle Associazioni iscritte al Ce.S.Vol. di Terni. A coloro, tra queste, che promuoveranno concretamente la cultura del diritto all'accessibilità verrà riconosciuta una premialità economica.
«Un regolamento che punta a rispondere ai bisogni delle Associazioni»: così lo ha definito la Presidente del Ce.S.Vol. di Terni Valeria Cerasoli. Ma non solo. È un regolamento che, finalmente, dà avvio ad una prassi metodologica che consente (o consentirà prossimamente) a tutta la cittadinanza - a prescindere dalle proprie caratteristiche e necessità - di fruire di tutti gli eventi e di tutte le manifestazioni organizzate da ciascuna delle Associazioni iscritte al Centro Servizi.
Con questo regolamento, il Ce.S.Vol., oltre ai servizi tradizionali di supporto alle attività delle associazioni - consulenza informatica, supporto tecnico-logistico necessario a sostenere l'attività di gruppi, reti o tavoli di lavoro stabili inerenti specifiche tematiche o zone geografiche, supporto nella ricerca fondi, servizio di accompagnamento alla progettazione -, istituisce una serie di azioni coordinate, per la realizzazione di eventi e di iniziative, finalizzate ad elevarne la qualità inclusiva, attraverso una rinnovata attenzione per le esigenze di tutti.
Tener conto delle esigenze di tutti significa, in primo luogo, rendere accessibile l'informazione, agli organizzatori ed ai potenziali fruitori delle iniziative, del livello di accessibilità dei luoghi e degli spazi in cui si svolgono, attraverso un sistema che ne permetta l'immediata riconoscibilità: infatti - si legge nel regolamento - «non sarà previsto il sovvenzionamento degli eventi di cui non siano accuratamente descritte le caratteristiche di accessibilità in base alle prescrizioni di Legge».
Le varie associazioni della FISH Umbria ONLUS iscritte al Ce.S.Vol. (AVI Umbria ONLUS - Associazione Vita Indipendente, SOS - Soccorso Opere Sociali, Aladino, AISM Terni - Associazione Italiana Sclerosi Multipla, Armonia di Qualità Diverse, Acquasparta Città per Tutti e AFCHO - Associazioni Famiglie per l'Handicap Comprensorio Orvietano) riconoscono allo stesso il merito di aver deciso di far propria una buona prassi che, in altre realtà territoriali, è condivisa anche dagli Enti locali. In particolare, si fa riferimento al fatto che a Torino, in una recente seduta di Consiglio Comunale, si è deciso che ogni evento pubblico - in particolare se organizzato dal Comune o con il patrocinio dello stesso - dovrà essere sottoposto ad una verifica preventiva sull'accessibilità (per maggiori informazioni, si legga qui quanto riportato in Superando.it).
Ad onor del vero, anche nel nostro territorio c'è da anni una diffusamente dichiarata sensibilità nei confronti dei diritti di tutti; purtroppo, malgrado sia innegabilmente radicata nei nostri amministratori la cultura dell'inclusione, risulta ancora particolarmente "timida" la capacità di assumere impegni precisi e concreti per garantire alle persone con disabilità il diritto di partecipare alle iniziative culturali, sociali, musicali e sportive.
Cosa dice il regolamento
Il nuovo regolamento adottato dal Direttivo del Ce.S.Vol., per la parte che riguarda l'accessibilità e fruibilità degli eventi, prevede quanto segue:
«3. Non è previsto il sovvenzionamento degli eventi di cui non siano accuratamente descritte le caratteristiche di accessibilità in base alle prescrizioni di Legge. La fotografia del livello di accessibilità degli spazi in cui si svolge l'evento, dovrà essere prodotta da un tecnico che ne attesti la corrispondenza con la situazione esistente anche laddove non conforme alla normativa vigente. Sarà possibile accedere al contributo del Ce.S.Vol. per realizzare gli interventi migliorativi relativi all'accessibilità degli spazi, integrando la scheda descrittiva dello stato di fatto, con una scheda progetto nella quale dovranno essere indicati i possibili interventi migliorativi (a seguito degli interventi di adeguamento, sarà anche aggiornata la scheda descrittiva). Il costo dell'elaborazione delle schede non comporterà oneri aggiuntivi per l'associazione, poiché ricondotto alla voce extra ordinario (costo sostenuto una tantum e la scheda varrà per tutti i successivi eventi). Se gli spazi in cui si svolge l'evento sono di proprietà dell'Associazione la scheda sarà totalmente a carico (nell'ambito del sovvenzionamento del Ce.S.Vol.) della stessa, se l'evento è realizzato in spazi pubblici o privati che non sono nella disponibilità dell'Associazione, sarà a carico dell'Associazione un contributo pari alle quote calcolate sul numero degli eventi realizzati nell'anno precedente in quella sede».
«4. Il Ce.S.Vol. promuove la cultura dell'accessibilità attraverso la realizzazione di strumenti atti a fotografare il livello di accessibilità degli spazi in cui si svolgono gli eventi. A tale scopo il Ce.S.Vol. si impegna nel 2012 ad effettuare una prima ricognizione dei principali luoghi in cui si svolgono gli eventi delle Associazioni al fine di predisporre in futuro le relative schede descrittive di accessibilità. L'intero budget può essere utilizzato per la realizzazione di adeguamenti temporanei e servizi, il noleggio di attrezzature per l'eliminazione o il superamento di ostacoli alla partecipazione da parte delle persone con disabilità. La realizzazione di interventi, il noleggio di attrezzature per l'eliminazione o il superamento di ostacoli alla partecipazione da parte delle persone con disabilità prevede una premialità del budget pari al 10% sull'importo massimo complessivo […]. Non è prevista la premialità degli eventi di cui non siano accuratamente descritte le caratteristiche di accessibilità in base alle prescrizioni di Legge. La fotografia del livello di accessibilità degli spazi in cui si svolge l'evento, dovrà essere effettuata da un tecnico che ne attesti la corrispondenza con la situazione esistente anche laddove non conforme alla normativa vigente».
In sintesi, cosa farà il Ce.S.Vol.:
- Non finanzierà più manifestazioni, eventi e attività realizzati in luoghi di cui non si conosca il livello di accessibilità.
- Con il capitolo di spesa «extra-ordinario» finanzierà la realizzazione della scheda descrittiva necessaria per conoscere il livello di accessibilità dei luoghi.
- Non potendo pretendere, fin da subito, l'accessibilità di tutti i luoghi, per il 2012 richiederà una ricognizione dell'accessibilità dei luoghi maggiormente adoperati per le iniziative, al fine di predisporre le schede descrittive e ad impegnare il budget dell'anno in corso per la realizzazione di adeguamenti temporanei e servizi, il noleggio di attrezzature per l'eliminazione o il superamento di ostacoli da parte delle persone con disabilità.
- Ricompenserà, con premialità del budget pari al 10% sull'importo massimo consentito, le Associazioni che realizzeranno interventi, noleggeranno attrezzature per l'eliminazione o il superamento degli ostacoli.
In sintesi, cosa devono fare le Associazioni:
- Quando un'Associazione decide di organizzare un evento, per poter ottenere il finanziamento dal Ce.S.Vol., deve effettuare - mediante la consulenza di un tecnico qualificato - la fotografia del livello di accessibilità degli spazi in cui si svolge l'evento.
- A questo punto, l'Associazione chiede un contributo al Ce.S.Vol. per rendere accessibile il luogo: sempre con la consulenza del tecnico qualificato, presenta una scheda-progetto in cui indica gli interventi necessari per il miglioramento del luogo descritto.
- Una volta realizzato il lavoro di miglioramento, deve aggiornare la scheda con le modifiche introdotte.
- Se il luogo dell'evento è di sua proprietà, l'Associazione avrà a carico la realizzazione della scheda (con parte del sovvenzionamento del Ce.S.Vol.).
- Se il luogo dell'evento non è di sua proprietà, l'Associazione pagherà una quota calcolata sul numero degli eventi realizzati nell'anno precedente in quella sede».
Si può considerare "sano realismo" il fatto che, ad oggi, il regolamento si limiti a richiedere "solo" la valutazione dei livelli di accessibilità ed a premiare le Associazioni che intervengono per migliorarli; il presupposto, infatti, è che questo sia il primo step di un percorso strategico volto ad accrescere la capacità del movimento associativo di non discriminare e, magari, anche di includere le persone con disabilità.
La piena partecipazione agli eventi è un diritto delle persone con disabilità
Concludiamo questa analisi del nuovo regolamento, precisando che quanto richiesto, sebbene possa sembrare un po' macchinoso a prima vista, non è un capriccio delle persone con disabilità, né tanto meno deve essere visto come una "gentile concessione" (o peggio una scocciatura) da parte di chi permetterà la fruibilità delle stesse alle proprie manifestazioni, ma è un diritto sancito dall'articolo 30 della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità.
L'articolo 30 si intitola «Partecipazione alla vita culturale e ricreativa, agli svaghi ed allo sport» e, al comma 1, recita come segue: «1. Gli Stati Parti riconoscono il diritto delle persone con disabilità a prendere parte su base di uguaglianza con gli altri alla vita culturale e adottano tutte le misure adeguate a garantire che le persone con disabilità […] (c) abbiano accesso a luoghi di attività culturali, come teatri, musei, cinema, biblioteche e servizi turistici, e, per quanto possibile, abbiano accesso a monumenti e siti importanti per la cultura nazionale».
In particolare, poi, al comma 5, l'articolo 30 così specifica: «5. Al fine di consentire alle persone con disabilità di partecipare su base di uguaglianza con gli altri alle attività ricreative, agli svaghi e allo sport, gli Stati Parti adottano misure adeguate a: […] (e) garantire che le persone con disabilità abbiano accesso ai servizi forniti da coloro che sono impegnati nell'organizzazione di attività ricreative, turistiche, di tempo libero e sportive».
Vale la pena ricordare, infine, che quelli indicati nella Convenzione dell'ONU sono riconosciuti come diritti fondamentali anche dall'Ordinamento italiano (Legge n. 18 del 3 marzo 2009, «Ratifica ed esecuzione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, con Protocollo opzionale, fatta a New York il 13 dicembre 2006 e istituzione dell'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità»); lo stesso Ordinamento che prevede anche la tutela delle persone con disabilità dalle discriminazioni subite (Legge n. 67 del 1° marzo 2006, «Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni»).