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Lotta ai "falsi invalidi": il misero esito di una moderna "caccia alle streghe". Chi pagherà?

Pubblicato il 20/08/2013 - Letto 3079 volte
La IV Conferenza Nazionale sulle politiche per la disabilità di Bologna è stata, tra le altre cose, anche un'occasione utile per ricordare i miseri risultati della tanto osannata lotta ai cosiddetti "falsi invalidi": solo lo 0,06% delle persone ri-esaminate dalle Commissioni su 800 mila controllate nel 2012 sono risultate avere un accertamento sanitario non conforme alla gravità clinica della patologia accertata. Ma non è solo un problema di dati: gravi discriminazioni sono nate da questa inutile campagna ai danni delle persone con disabilità ed in particolare di quelle cieche. Il fenomeno di sospetto contro le persone cieche, infatti, ha raggiunto i livelli di una vera e moderna "caccia alle streghe". Ma chi pagherà il prezzo di tutto ciò?

Durante la IV Conferenza Nazionale sulle politiche per la disabilità, che si è svolta a Bologna il 12 e il 13 luglio scorsi (di cui si è detto in questo focus), Pietro Barbieri - presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) e portavoce del Forum del Terzo Settore - ha fatto il punto in merito all'ultima fallimentare campagna contro i cosiddetti "falsi invalidi" iniziata con il Governo Berlusconi e portata avanti dal Governo Monti (staremo a vedere cosa farà il Governo Letta a fronte dei deludenti risultati emersi).

Quella che si potrebbe definire una moderna "caccia alle streghe" non è stata altro che un enorme carrozzone che ha costretto a tornare nuovamente a visita per l'accertamento di invalidità civile, cecità civile o sordomutismo ben 800 mila persone con disabilità, ma che, in sostanza, ha fatto emergere che solo lo 0,06% delle persone nuovamente esaminate dalle Commissioni Mediche presentavano un verbale non conforme all'effettiva condizione di salute.

Le parole di Barbieri, in realtà, non sono una novità: i dati sono davanti a tutti da molto tempo e la stessa FISH, tra l'altro, con la campagna "raccontiamola giusta" (link a sito esterno), da diverso tempo racconta le cifre di questa assurda strategia di "spending review" discriminatoria. Eppure non sempre chi dovrebbe controllare gli esiti di determinate politiche si sforza per andare al di là dei pregiudizi e delle grossolanità mediatiche (si pensi, tanto per dirne una, alla recente "caduta di stile" del Ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni, di cui si è detto qui).

In ogni caso auspichiamo che i dati ripetuti da Barbieri durante la Conferenza di Bologna abbiano avuto un qualche effetto positivo se non altro sulle autorità presenti (anche se probabilmente sono altri gli interlocutori non attenti a questi numeri): a parte i numerosi operatori, esperti, amministratori locali e regionali e parlamentari, erano presenti, infatti, anche i membri dell'Osservatorio nazionale, il presidente della Conferenza delle regioni Vasco Errani, il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Enrico Giovannini e il vice ministro Cecilia Guerra.

La conoscenza dei dati, tra l'altro, non proviene da rapporti "top secret", ma dai dati del Ministero dell'Economia e da quelli della Corte dei Conti. Ed è forse per questo che, con un'amara ironia, Giorgio Genta - nota "firma" di Superando.it - si appella proprio ai Giudici della Corte dei Conti per una "contabile giustizia" verso chi, pur a fronte di questi miseri dati, non sembra rispondere del denaro pubblico sprecato per richiamare a visita 800 mila persone con disabilità (leggi l'intero articolo di Giorgio Genta «E se per assurdo, la Corte dei Conti…» - link a sito esterno).

Meno ironico, invece, è ciò che è stato denunciato in occasione della Conferenza stampa dell'11 aprile scorso, organizzata dall'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (di cui l'articolo «Sono falsi (ciechi) ma fanno notizia», di Giuseppe Cordasco, pubblicata nel numero 5/2013 del Corriere dei Ciechi), durante la quale il presidente Tommaso Daniele ha parlato di vere e proprie campagne discriminatorie che, tra tutte le persone con disabilità, stanno mietendo vittime in modo particolare tra le persone cieche: complice, infatti, una sostanziale ignoranza in merito ai problemi connessi alla cecità, molte persone cieche si stanno trovano ad essere bersaglio degli atteggiamenti "indagatori" di vicini di casa, di semplici passanti curiosi, ma anche di forze dell'ordine che, incuriosisti o meravigliati da alcuni gesti di autonomia da parte delle persone cieche, additano il malcapitato come "falso cieco" o "falso invalido".

È il caso di una signora (la cui testimonianza è stata letta durante la conferenza stampa) che è stata seguita e filmata mentre faceva la spesa nel supermercato sotto casa, dove si recava da anni in piena indipendenza.

Come tutte le bolle mediatiche - che hanno lo scopo di indignare o di stupire ma non di informare -, dopo il grande titolo lanciato da giornali e telegiornali, si tace (o si viene fatti tacere, come ricorda Tommaso Daniele, che è stato letteralmente zittito durante una trasmissione televisiva) su quel 70% dei ricorsi portati avanti dalle persone cieche e accolte dai tribunali.

Ma il problema, tuttavia, non sembra terminare, visto che la Legge di Stabilità 2013 (articolo 1, comma 109) ha disposto altri 450.000 controlli da svolgersi nel triennio 2013-2015. Alla fine del 2015, quindi, saranno stati ri-controllati in totale 1.250.000 accertamenti sanitari (sulla questione abbiamo parlato in questo focus).

Riprendendo le parole di Giorgio Genta sopra citato: «Cosa fanno quei funzionari di ogni ordine e grado […], che ostacolano e vessano in ogni modo i caregiver familiari e le famiglie con disabilità stesse […] e i Presidenti degli Enti che hanno creato un'immane ‘caccia alle streghe' (della disabilità), gridando "dagli al falso invalido!", per poi essere sbeffeggiati dalla cruda realtà dei numeri e dei risultati economicamente assai negativi della guerra da loro scatenata, risultati pagati appunto con pubblico denaro?»

Fanno un danno erariale ai danni dello Stato! Ma non sono soli: ci sono i medici di famiglia che elaborano certificati utili per procedere alla domanda di invalidità civile; ci sono i componenti delle Commissioni Mediche che sono pagati per accertare se la persona presenta le patologie dichiarate dal certificato del medico. Si potrebbe continuare per ore, ma la domanda più importante è: dove sono costoro quando si scoprono i "falsi invalidi"?

Allora sarebbe auspicabile che un domani - sempre citando Genta - «[…] beh, diciamo dopodomani - sarà possibile condannare per danno erariale chi davvero crea danno allo Stato, cioè ai cittadini tutti. E che dunque la vigile Corte dei Conti inquisisca quei pubblici funzionari di ogni livello e grado - compresi i dirigenti delle "efferate Agenzie", con uno stipendio complessivo di alcuni milioni di euro all'anno - che tale danno causano». E che magari si possa parlare di caccia ai "falsi accertamenti" (falsi, falsati o falsificabili sia nel merito che nel metodo) senza discriminazioni inutili a danno di chi cerca di conquistare la propria indipendenza.

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