Si propone un'analisi comparata dell'Avvocato Salvatore Novera (vice presidente della FISH Nazionale) dello sviluppo dei «Durante-Dopo di Noi» nelle regioni italiane
Si riporta l'introduzione da Premessa. La complessità del problema.
«In Italia, molti genitori che, soprattutto a partire dalla fine degli anni '60, hanno fatto la scelta di non mandare più i figli con disabilità negli istituti e nelle scuole speciali, ma di tenerli presso di sé per integrarli nella scuola comune e nei normali posti di lavoro e, comunque, nell'ambito del proprio territorio, si trovano adesso a confrontarsi con il problema di cosa avverrà dei loro figli dopo la propria morte.
«Tali genitori vogliono evitare perciò che i figlioli, abituati a vivere fra tutti, possano rientrare nel circuito emarginante degli istituti speciali.
«Si pongono quindi il problema di come organizzare il loro futuro, cominciando a rendersi conto che il "dopo di noi" va sperimentato "durante noi".
«A questo punto sono almeno tre gli ordini di problemi che essi debbono affrontare:
- Quale tutela giuridica dare ai loro figlioli?
- In quali ambienti si potrà svolgere la loro vita dopo la loro scomparsa e con quale organizzazione?
- Con quali fondi sarà possibile garantire loro una permanenza sul territorio di abituale dimora degli stessi.
«Il problema, soprattutto in questi ultimi anni, è divenuto oggetto di numerosi incontri e dibattiti, di atti legislativi ed amministrativi e di interventi negoziali di diritto privato che hanno contribuito a chiarire i termini del complesso problema ed a richiedere continui, ulteriori approfondimenti.
«La tematica, dapprima oggetto solo della preoccupazione di singole famiglie, è stata sempre più assunta da associazioni di persone con disabilità e loro familiari e sempre più è divenuta oggetto dell'attenzione della politica con proposte e soluzioni anche legislative ed amministrative nonché di carattere finanziario, che offrono oggi alle famiglie un ampio ventaglio di opportunità».
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