Questo focus prende in esame il tema dell'inclusione socio-lavorativa in Umbria a seguito delle dichiarazioni della Vice Presidente della Giunta regionale Carla Casciari che ha illustrato il progetto sperimentale per favorire l'inclusione socio-lavorativa dei giovani con disabilità nella nostra Regione. Vedremo anche, però, che nonostante la Regione abbia stanziato i fondi per la promozione dell'inclusione socio-lavorativa dei giovani con disabilità, paradossalmente il Centro per l'Impiego di Terni è stato costretto a chiudere ben due sportelli e uno di questi è proprio quello dedicato alle persone con disabilità.
«L'inclusione sociale, scolastica e lavorativa delle persone con disabilità rappresenta un passaggio fondamentale in una fase particolarmente delicata che segna il passaggio dal mondo della scuola a quello degli adulti e dell'occupazione, incoraggiando così anche lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e favorire l'avvio al mondo del lavoro».
Queste sono le parole dell'Assessora al Welfare e all'Istruzione e Vice-Presidente della Regione Umbria Carla Casciari che, durante l'incontro di pochi giorni fa presso la sede dell'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) di Perugia, ha illustrato le finalità del progetto sperimentale volto a favorire l'inclusione socio-lavorativa dei giovani con disabilità nell'importante, e spesso difficile, momento del passaggio dalla scuola al mondo del lavoro.
La Regione, afferma Casciari, ha stanziato 250 mila Euro per questo progetto e tali risorse serviranno a dar linfa vitale al Protocollo d'Intesa su questa materia, già firmato a fine 2013 tra Regione Umbria, Ufficio Scolastico Regionale per l'Umbria e ANCI Umbria.
Attraverso questo protocollo, infatti, Casciari si auspica di «integrare i percorsi già esistenti offerti dai Servizi comunali di accompagnamento al lavoro (SAL), proponendo la creazione di una rete per rendere ancora più saldo il legame fra scuola, territorio, bisogni e diritti dei giovani con disabilità e delle loro famiglie. Passaggio questo, nodale al sostegno e all'accompagnamento alla vita adulta lavorativa e decisivo affinché le persone con disabilità non cadano nell'isolamento o perdano l'autonomia e le competenze che hanno acquisito nel percorso educativo». (Per leggere le dichiarazioni della Vice Presidente della Regione Umbria Carla Casciari, si veda la pagina dell'Assessorato regionale al Welfare e all'Istruzione dedicata alla notizia [link a sito esterno]).
Questo progetto non può che far ben sperare, poiché potrebbe costituire l'occasione per molti giovani con disabilità di superare quel gap che spesso si crea fra la fine del ciclo di studi scolastici e l'entrata nel mondo del lavoro.
Le "dolenti note": quando l'inclusione socio-lavorativa viene meno
Purtroppo, a fronte di questa buona notizia che giunge dalla Regione sull'inclusione socio-lavorativa dei giovani con disabilità, va segnalato che, dall'inizio del nuovo anno, il Centro per l'Impiego di Terni è stato costretto a chiudere ben due sportelli, uno riservato alla popolazione migrante e l'altro riservato alle attività di informazione e tutorato per il collocamento mirato di persone con disabilità e rientranti nelle cosiddette "categorie protette" come previsto dalla Legge n. 68 del 12 marzo 1999 [link a sito esterno].
Apprendiamo questa notizia dall'articolo "Terni, il Centro per l'impiego chiude due sportelli: sono quelli destinati ai disabili e agli stranieri" [link a sito esterno] pubblicata in Umbria24, dove si legge che l'appalto per la gestione dei due servizi sopra citati è scaduto il 31 dicembre scorso e dunque entrambi gli sportelli, dall'inizio del 2014, sono stati chiusi.
Il Dirigente dei servizi formativi della Provincia di Terni Maurizio Agrò ha spiegato, come si apprende dall'articolo, che la chiusura dei due sportelli è «solo un fatto tecnico legato alla gestione della gara per l'affidamento dei servizi […] l'iter sarà assolutamente celere».
Nonostante le parole rassicuranti di Agrò, a metà febbraio, entrambi gli sportelli non sono stati ancora riaperti al pubblico e questo non può che destare una certa preoccupazione per tutte le persone con disabilità e/o straniere che hanno la necessità di rivolgersi al Centro per l'Impiego per cercare un'occupazione adeguata alle proprie condizioni di salute e di formazione, considerando anche la difficile situazione socio-economica in cui verte il nostro Paese in questo momento storico.
Considerazioni conclusive
L'attuale situazione del Centro per l'Impiego di Terni, con la chiusura dello sportello dedicato alle persone con disabilità, stride (e non poco) con la notizia di apertura che apprendiamo dalle pagine dell'Assessorato regionale al Welfare e all'Istruzione sull'importanza inconfutabile dell'inclusione socio-lavorativa per i giovani con disabilità.
Attualmente i giovani con disabilità della Provincia di Terni che vogliono ricevere informazioni o iscriversi alle liste del collocamento mirato si trovano, infatti, a vivere una situazione non egualitaria e discriminante.
Ci auguriamo che i due sportelli attualmente chiusi al Centro per l'Impiego di Terni vengano quanto prima riaperti per assicurare a tutte le persone con disabilità e alle persone straniere di usufruire dei rispettivi servizi, nell'ottica di quella inclusione socio-lavorativa di cui la Regione Umbria si è fatta promotrice e garante.