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Materiali del Convegno «Presa in carico globale»

Tavola rotonda

Alla Tavola Rotonda - moderata da Raffaele Goretti (vice presidente FISH Umbria ONLUS) - erano presenti: Vincenzo Panella (Direttore Generale della ASL n. 4 di Terni), Carla Trampini (Dirigente dei Servizi Sociali del Comune di Perugia), Vania Mangialardo (Responsabile del Servizio di Orientamento e Mediazione del Centro per l'Impiego di Terni). Gli altri due partecipanti previsti dal programma - Anna Lisa Doria (Dirigente Regionale Ambito di coordinamento Conoscenza e welfare) e Giuseppe Legato (Direttore Generale della ASL n. 2 di Perugia) - non hanno potuto partecipare per impegni imprevisti.

Vincenzo Panella
Direttore Generale ASL n. 4 di Terni
L'approccio di Panella è, da subito, stato critico per l'assenza dei referenti della Regione e degli Enti locali nel dibattito [la Tavola Rotonda si è svolta in tarda mattinata, quando Casciari e Todini erano già andati via, N.d.R.]. Ha affermato che di fronte al cambiamento di paradigma, la Politica e le Istituzioni sembrano far finta di nulla. Ha poi elencato e argomentato una serie di affermazioni (date dalla pubblica opinione, politici, amministratori, mass media, ecc.) che ha definito «false evidenze» e ha specificato che c'è una necessità impellente di porre alcune questioni ora, perché la politica regionale sta operando la riforma sanitaria e quindi è ora il momento in cui la politica dovrebbe accettare un dibattito in tal senso, prima che chiuda definitivamente spazi al dialogo e che non ci siano più risorse di cui discutere:

  • Non è vero che l'aziendalizzazione (ammesso che ci sia stata) è stata negativa [Panella risponde all'osservazione che ha fatto Todini rispetto all'esito negativo dell'aziendalizzazione delle Unità Sanitarie Locali negli anni Novanta, N.d.R.], perché si basa sul merito di chi la compone e ha dato un aiuto a mettere mano ai conti pubblici. Anzi, afferma, ce ne stata poca e non qualificata per controllare la gestione della spesa pubblica.
  • Non è vero che la via giudiziaria è quella che serve a risolvere i problemi [Panella risponde all'osservazione posta da Marcellino, rispetto alla necessità di affermare i propri diritti tramite ricorso giurisdizionale, N.d.R.], ma è la politica che deve assumersi il compito di agire, mentre la giurisprudenza può essere un ricorso necessario, ma non risolutivo.
  • Sul tema dell'integrazione, Panella afferma che in Umbria è sempre stata presente anche prima del 1978 [anno della Riforma Sanitaria Nazionale, N.d.R.]: si chiamavano consorzi socio-sanitari ed erano contenitori socio-politici in cui venivano erogati i servizi. Ora c'è la pretesa che l'équipe dell'Unità di Valutazione Multidimensionale dei Disabili operi un'integrazione improbabile.
  • In merito alle risorse, Panella avverte la presenza di un problema: i fondi della sanità hanno per troppo tempo tamponato la mancanza di risorse del sociale (a causa dell'ambiguità dei fondi previsti dalla DGR 21/2005 [la stessa citata da Duca, N.d.R.]). Inoltre, se da un lato non si spende poco, dall'altro, non si sa se spende bene: e cita il caso di Terni.
  • La questione che si deve temere riguarda il modello di welfare proposto dal Ministro Giarda, il quale, quasi subito dopo il suo insediamento, ha affermato che, dopo la prima fase di riduzione della spesa del welfare, sarà necessario mettere mano al "perimetro del welfare", che - tradotto in altri termini - significa una riduzione dei diritti e delle prestazioni.
  • Anche la comunità scientifica non è esente da critiche: in particolare, Panella la esorta ha sbrigarsi a fornire un contributo valido per la valutazione della disabilità.
  • Le cooperative di assistenza non possono essere considerate varabili indipendenti, ma, al contrario,  la tematica dell'esternalizzazione dei servizi necessita di confronto e di rimodulazione.
  • Infine anche l'associazionismo riceve critiche da Panalla: in particolare la critica sta nella forma necessaria affinché siano utili. Panella si rivolge in particolare contro quelle che definisce "micro-cosine" (ossia, associazioni molto piccole) che sarebbero utili solo a rivendicare i propri interessi.

Carla Trampini
Dirigente Servizi Sociali Comune di Perugia
Il punto di vista di Carla Trampini, al di là dell'affermazione in merito all'importanza del confronto, è stato di forte critica alla riforma del Titolo V, Parte II, della Costituzione [ad opera della Legge costituzionale n. 3 del 18 ottobre 2001, N.d.R.], che ha snaturato i princìpi della Legge n. 328/2000 in materia di competenze istituzionali.

In merito all'integrazione, Trampini afferma che non è soddisfacente ciò che abbiamo raggiunto, ma che, comunque, i comuni posseggono un capitale sociale notevole. Tuttavia, parlare di socio-sanitario ed esaurire così il concetto di integrazione, non basta l'integrazione socio-sanitario, ma deve essere globale, poiché solo su i soli due ambiti sociale e sanitario non si raggiungono pari opportunità e partecipazione.

Trampini afferma anche che strumenti come il Piano Sociale di Zona, nella loro debolezza, di fatto tendono a soccombere, ma il sistema complessivo, non avendo fatto fronte alle criticità, precipita.

Vania Mangialardo
Responsabile del Servizio di Orientamento e Mediazione del Centro per l'Impiego di Terni
Il suo intervento ha ribadito che i concetti chiave del 2000, quando si cominciò ad applicare la Legge n. 68/1999 e nacquero i Centri per l'Impiego, era la consulenza alla persona e la rete. Rispetto a quest'ultimo aspetto, Mangialardo ha affermato che, insieme alla ASL, il Centro per l'Impiego di Terni sta operando per un protocollo e un modello condiviso funzionale all'inserimento lavorativo.

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