La Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità raggiunge nuovi traguardi. Attraverso la firma del centocinquantesimo paese, la Guyana, la Convenzione ha registrato una delle più alte percentuali nell'ambito dei trattati internazionali sui diritti umani.
La Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità raggiunge un nuovo traguardo. Grazie alla firma della Guyana sono centocinquanta i paesi che l'hanno ratificata, facendo così segnare una delle percentuali più alte di ratifica mai riscontrate nell'ambito dei trattati internazionali sui diritti umani. Questo fatto dimostra che la comunità internazionale si sta impegnando nel promuovere e tutelare i diritti delle persone con disabilità.
L'Italia - tramite l'allora Ministero del Welfare - firmò la Convenzione nel marzo del 2007 e poi la ratificò con la Legge n. 18 del 3 marzo 2009 [link a sito esterno] intitolata "Ratifica ed esecuzione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, con Protocollo opzionale, fatta a New York il 13 dicembre 2006 e istituzione dell'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità". Lo Stato italiano con tale legge si è impegnato a rendere concreti ed esigibili i diritti delle persone con disabilità in quanto questa norma è parte integrante dell'ordinamento giuridico italiano. Inoltre, attraverso la Legge n. 18/2009, l'Italia ha istituito anche l'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, che ha il compito di definire le politiche e i programmi aventi come obiettivo la disabilità (di cui abbiamo dato notizia della nuova composizione in questa news).
L'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, impegnandosi ad attuare la Convenzione, ha fatto sì che l'Italia, nel novembre 2012, trasmettesse - attraverso il CIDU (Comitato Interministeriale dei Diritti Umani) del Ministero degli Esteri - il "Treaty-Specific Document" [link a sito esterno], cioè il primo Rapporto dettagliato sulle misure prese dal nostro paese per adempiere ai propri obblighi e sui progressi conseguiti