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Anche Perugia verso la Vita Indipendente

Pubblicato il 13/12/2014 - Letto 2780 volte
Mercoledì 10 dicembre 2014, il Consiglio Comunale di Perugia si è riunito per discutere della proposta del Movimento 5 Stelle in merito alla libertà di scelta delle persone con disabilità sulle modalità di assistenza. L'approdo anche a Perugia del diritto alla libertà di scelta - e quindi del più ampio tema della Vita Indipendente - trova il consenso della FISH Umbria ONLUS, la quale però precisa che non saranno credibili i partiti o i movimenti politici che pensano di farsi "interpreti" delle priorità che stanno a cuore alle persone con disabilità, senza che esse siano state chiamate a partecipare al processo di definizione di tali priorità.

Anche Perugia si prepara alla Vita Indipendente! Su proposta dei Consiglieri e delle Consigliere comunali del Movimento 5 Stelle, il capoluogo umbro sta affrontando la tematica che vede nell'articolo 19 della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità la propria massima espressione: la Vita Indipendente.

Come è accaduto a Terni, anche a Perugia il tema della Vita Indipendente è entrato nel palazzo del governo cittadino, ma con delle differenze: al di là infatti del gruppo partitico che ha proposto l'atto (ricordiamo che a Terni, oltre che il Movimento 5 Stelle, anche il Partito Democratico ha presentato un atto in tal senso e ne abbiamo parlato in questa news), le modalità con cui sta venendo affrontato il tema della Vita Indipendente sembrano avere pochi elementi in comune con il percorso avviato a Terni, probabilmente poiché il confronto tra la politica e il movimento associativo che rappresenta e tutela le persone con disabilità, da ormai alcuni anni, può contare su di un livello di partecipazione più strutturato e produttivo.

La sperimentazione del metodo Agenda 22, fin dal 2006, infatti, ha permesso al territorio ternano sia di veder crescere qualitativamente le modalità di rivendicazione del movimento associativo locale (che è passato dalla mera rivendicazione, alla proposta di un piano per le politiche sulla disabilità), sia di rendere capace l'Amministrazione comunale di recepire le indicazioni provenienti dalle persone con disabilità e delle associazioni che ne promuovono e tutelano i diritti fondamentali, trasformandole in azioni concrete.

L'approdo a Palazzo Spada (sede del Comune di Terni) dei due atti sulla Vita Indipendente provenienti dai banchi dell'opposizione e della maggioranza, quindi, è stato un percorso che ha coinvolto pienamente le associazioni locali, in particolar modo quelle della sezione di Terni della FISH Umbria ONLUS (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap).

Lo stesso, invece, non si può dire dell'approccio che è stato utilizzato a Perugia. La stessa FISH Umbria ONLUS, infatti, lo scorso Mercoledì 10 dicembre, è stata invitata a partecipare alla seduta del Consiglio comunale, dove - secondo le intenzioni dei proponenti - si sarebbe dovuta tenere l'approvazione dell'atto di indirizzo presentato dal Movimento 5 Stelle circa la realizzazione, tra le altre cose, di una «Consulta cittadina quale strumento di partecipazione diretta dei cittadini disabili e non autosufficienti e delle loro famiglie alla gestione pubblica delle tematiche inerenti la disabilità, la riduzione e la prevenzione delle non autosufficienza con funzioni propositive e di indirizzo sulle attività e sui programmi dell'Amministrazione comunale».

Lo strumento proposto (la Consulta) ha il meritorio scopo di favorire la partecipazione diretta delle persone con disabilità, ma la decisione in merito allo strumento proposto, nonché alla selezione di questi «cittadini disabili e non autosufficienti e delle loro famiglie» non ci risulta che abbia previsto alcuna forma preventiva di confronto. Non solo, ma la costituzione della Consulta escluderebbe «qualsiasi associazione, gruppo, consorzio o ente che, in qualsivoglia forma, gestiscano servizi e/o fruiscano di finanziamenti da parte di Stato, Regione o Comune». Una decisione che, seppur politicamente legittima, tende a muoversi verso una logica non inclusiva di tutte quelle realtà che, da molti anni, promuovono e tutelano i diritti delle persone con disabilità e che ricevono finanziamenti da parte degli Enti pubblici (ad esempio, tramite bandi, ecc.).

Ciascun movimento politico, sia chiaro, ha la piena facoltà e libertà di proporre gli atti sui quali intende far muovere la politica locale, senza necessariamente coinvolgere la cittadinanza e le sue organizzazioni sociali nel merito. È chiaro, però, che il concetto stesso di Vita Indipendente, per il movimento delle persone con disabilità, si muove in tutt'altra direzione: se è vero che, fin dagli anni Sessanta, le persone con disabilità hanno gridato nelle piazze e nelle strade di tutto il mondo "Nulla su di Noi, senza di Noi", riteniamo che questo approccio debba riguardare anche Palazzo dei Priori (sede del Comune di Perugia) e tutti i partiti che, in nome della libertà di essere e fare delle persone con disabilità, intendono adottare politiche in tal senso.

L'idea di far approdare anche a Perugia il tema della Vita Indipendente e del diritto alla libertà di scelta, purché il tutto non si riduca al conflitto strumentale tra assistenza diretta/assistenza indiretta, non può che trovare massimo appoggio da parte della FISH Umbria ONLUS, ma è chiaro che non saranno credibili i partiti o i movimenti politici, che pensano di farsi "interpreti" delle priorità che stanno a cuore alle persone con disabilità, senza che esse siano state chiamate a partecipare al processo di definizione di tali priorità.

Per approfondire il tema della Vita Indipendente, riteniamo utile rimandare all'articolo «Così ENIL punta a realizzare la Vita Indipendente» [link a sito esterno] di Germano Tosi, pubblicato su Superando.it lo scorso 19 novembre 2014. Tosi è presidente di ENIL Italia (European Network on Independent Living) [link a sito esterno], organizzazione aderente alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap).

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