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Le "buone notizie" non bastano: serve un Accordo di Programma sull'inclusione scolastica

Pubblicato il 9/10/2015 - Letto 2490 volte
La scorsa settimana avevamo pubblicato un articolo che denunciava la discriminazione di 11 alunni/e con disabilità costretti/e a rimanere a casa dal momento che la Scuola non poteva assicurare gli/le insegnanti di sostegno per il Sabato. A quanto pare, la soluzione è stata trovata (dopo le proteste dei genitori ed il clamore della vicenda). Non si può pensare, però, di trovare soluzioni "tappa buchi" ai trattamenti differenziati che gli alunni e le alunne con disabilità si trovano a dover subire: è tempo di elaborare un Accordo di Programma sull'inclusione scolastica che "vincoli" le scuole a rispettare i diritti degli alunni e alunne con disabilità e a garantire l'inclusione scolastica.

La scorsa settimana, in questa news, avevamo reso nota la notizia che vedeva coinvolti ben undici alunni con disabilità iscritti alla scuola primaria di primo grado "Marconi" di Terni. Dall'articolo «Mancano gli insegnanti di sostegno, 11 studenti costretti a rimanere a casa», pubblicato su Il Giornale dell'Umbria, avevamo appreso che la segreteria dell'Istituto aveva "invitato" i genitori a non portare i propri figli a scuola il Sabato, data la mancanza degli/delle insegnanti di sostegno per quel giorno della settimana.

A quanto pare, le proteste dei genitori ed il clamore della vicenda sono serviti a "dare una scossa", non solo all'opinione pubblica, ma anche (e soprattutto) alla burocrazia e agli uffici scolastici deputati all'individuazione dei/delle supplenti per quel giorno della settimana in cui gli alunni sarebbero dovuti rimanere a casa. Infatti, dall'articolo «Scuola "vietata" ai disabili, alla Marconi ora c'è il sostegno anche il sabato», pubblicato su Il Giornale dell'Umbria lo scorso 4 ottobre, apprendiamo che «nei giorni scorsi sono stati […] nominati i supplenti necessari a coprire tutto il monte delle ore settimanali riservato all'insegnamento di sostegno - non solo quello compreso tra il lunedì e il venerdì - e così anche gli 11 ragazzi con disabilità che frequentano l'istituto di via Rossini hanno potuto seguire le lezioni».

La notizia, chiaramente, non può che far tirare un sospiro di sollievo agli alunni con disabilità e alle loro famiglie, in primis, e ad una città intera che non avrebbe potuto tollerare un trattamento di questo tipo nei confronti di undici bambini con disabilità, anche alla luce del fatto che Terni è stata la prima città in Umbria (ed in Italia) ad essersi dotata - dal "lontano" 2006 - della pratica di lavoro partecipata Agenda 22 che ha previsto la costituzione di un tavolo tecnico sull'integrazione e l'inclusione scolastica. Va inoltre ricordato che, grazie anche ad Agenda 22, il Comune di Terni con la Delibera della Giunta Comunale n. 436 del 13 ottobre 2010 si era preso l'onere di realizzare un Accordo di Programma territoriale sull'inclusione scolastica che doveva coinvolgere tutti i soggetti interessati a garantire il diritto allo studio e l'inclusione scolastica delle persone con disabilità. Tale Accordo, non ancora realizzato purtroppo, permetterebbe un coordinamento stretto e cogente per tutti gli attori coinvolti e costituirebbe un'importante strumento di lavoro e di "guida" insieme al "Piano per le politiche sulla disabilità", adottato lo scorso luglio dal Comune di Terni e volto a garantire politiche ed interventi che promuovano la piena inclusione delle persone con disabilità (e di cui abbiamo parlato in questa news).

E' facile capire che la soluzione trovata in extremis all'Istituto "Marconi", come tutte quelle individuate per far fronte alle emergenze che di volta in volta coinvolgono il mondo della scuola, denotano la mancanza di uno strumento operativo che delinei, in modo chiaro, gli attori e le azioni da mettere in campo quando gli alunni e le alunne con disabilità sono costretti/e a subire un trattamento ingiustificatamente differenziato rispetto ai compagni e alle compagne e quando, dunque, sono vittime di discriminazione o vengono negate loro pari opportunità.

E' necessario che il tavolo di Agenda 22 riprenda, a pieno regime, il proprio lavoro e che si adoperi affinché venga elaborato un Accordo di Programma in tema di inclusione scolastica; tale accordo dovrebbe delineare, in modo chiaro, il percorso da seguire per garantire agli alunni e alle alunne con disabilità il diritto allo studio, all'interno di un contesto scolastico inclusivo e rispettoso dei diritti di tutti/e.

Chiaramente, sarebbe auspicabile che questo metodo di lavoro produca rapidamente risultati concreti in termini di impatto sulla condizione di disabilità e che il "laboratorio di sperimentazione" ternano possa essere rapidamente esteso alla regione nel suo intero.

Sicuramente la necessità di operare in tal senso è avvertita da tempo come prioritaria ed urgente dalle Associazioni umbre ed oggi esistono anche le condizioni per elaborare, in maniera condivisa, scelte innovative e maggiormente rispettose dei diritti di tutti e tutte, dal momento che l'Umbria si è dotata del primo Osservatorio regionale sulla condizione delle persone con disabilità al cui interno è previsto proprio il tavolo di lavoro "Istruzione, formazione e lavoro: l'inclusione e la protezione sociale" di cui fanno parte rappresentanti di diversi Enti, di Istituzioni scolastiche e delle diverse Federazioni che tutelano i diritti delle persone con disabilità nella regione (FISH Umbria ONLUS e FAND Umbria ONLUS).

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