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Malafoglia: «Il Comune di Terni in prima linea nelle politiche sociali»

Pubblicato il 1/03/2017 - Letto 2022 volte
Durante l'audizione consiliare della scorsa settimana, l'assessora Malafoglia ha ribadito la ferma volontà dell'Amministrazione comunale ternana di non "arretrare" - nonostante le difficoltà - nel campo delle politiche sociali. Ha ricordato i capisaldi su cui si è orientato il suo lavoro all'interno dell'assessorato al welfare.

«La situazione economia e finanziaria è difficile - ha affermato l'assessora, nonché vice-sindaca del Comune di Terni, Francesca Malafoglia, durante l'audizione in seconda e terza Commissione consiliare del 23 febbraio scorso - ma il Comune di Terni non arretra sul fronte delle Politiche sociali e anzi, mette tutti gli strumenti possibili, per una risposta alle famiglie in difficoltà».

I settori in gioco sono tanti e di varia natura: tra i primi posti, l'assessora ricorda la copertura delle circa cento domande (sulle duecento nel solo territorio ternano) relative al Sostegno per l'Inclusione Attiva (SIA) e l'impegno del raggiungimento della copertura totale.

Un altro importante traguardo riguarda l'ottenimento, da parte del Comune di Terni, del 50 per cento del finanziamento di risorse stanziate per l'intera Umbria dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per un progetto congiunto Comune-Regione.

«Ci interessa chiarire - ha affermato Malafoglia - che c'è una sostanziale differenza tra "sociale-assistenziale" e "sociale-promozionale" e l'impostazione dell'Amministrazione è chiaramente quella di puntare ad un welfare capace di soddisfare i bisogni, ma anche di valorizzare risorse e competenze delle persone in un'ottica di promozione dei percorsi di autonomia individuale».

L'approccio dell'Amministrazione comunale - ha ribadito l'assessora - è fondato sulla ridefinizione del metodo di lavoro «sempre più centrato sulla multidisciplinarietà e trasversalità degli interventi e sul lavoro di prossimità alla comunità. […] L'input del Governo nazionale, assolutamente condiviso e fatto proprio come scelta politica, è di fare sostegno attivo sui progetti di vita delle persone».

Non poteva mancare una riflessione intorno al progetto individuale (inteso in senso lato e non riferito solo a quello in favore delle persone con disabilità, NdR), alla presa in carico della persona, della sua famiglia, per costruire insieme un percorso di autonomia, in una declinazione che parte dal già citato SIA, sostiene l'abitare e, quindi, i progetti di emergenza abitativa, gli affitti solidali e il cosiddetto co-housing. Questo approccio non può non includere - forte del «modello bio-psico-sociale» della disabilità che Malafoglia ha richiamato - i Progetti di Vita Indipendente delle persone con disabilità.

Un approccio culturale che interesserà anche l'area della tutela e protezione sociale dei bambini e delle bambine, e dei ragazzi e delle ragazze, attuando una sistematica azione pro-attiva e preventiva che renderebbe residuale il ricorso al collocamento residenziale.

Per quanto riguarda i Fondi Sociali Europei, Malafoglia precisa che il lavoro fatto su due versanti (una spesa comunale più efficiente e l'analisi e alla valutazione attenta dei servizi svolti negli anni) ha consentito la rimodulazione delle progettualità, cosa che ha portato Terni ad essere, di fatto, la prima città in Umbria a sottoscrivere la cosiddetta "Agenda Urbana" [link a sito esterno]. Sono già stati pubblicati gli avvisi previsti nel primo finanziamento di "Agenda Urbana" a sostegno delle famiglie e delle giovani generazioni, articolati in vari livelli di assistenza, per 600.000 euro in due anni. Ulteriori risorse riguardano l'innovazione sociale e l'animazione urbana (ricordiamo che all'interno di Agenda Urbana è previsto anche il finanziamento del Contact Center sulla Disabilità, NdR).

L'assessora ha concluso ricordando che «è partito già dal mese di ottobre il percorso di progettazione condivisa con la città per definire l'utilizzo dei fondi strutturali del Fondo Sociale Europeo e delle risorse che intendiamo cogliere per una vera innovazione sociale che ripensi metodi e modi di fare impresa nel welfare e che tenga al centro come elemento fondamentale la rigenerazione urbana».

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