Tre giornate, tre lunedì di giugno dedicati alla progettazione sociale del territorio narnese-amerino, tra analisi, tavoli di co-progettazione e valutazione delle competenze acquisite, sulla tematica dei danni che la pandemia ha causato alle persone vulnerate e alle loro famiglie.
Eventi che, presso la sede dell'associazione di promozione sociale Minerva a Narni Scalo, si svolgono grazie ad un'azione di mappatura e rilevazione per opera di un'equipe territoriale, formata da volontari, educatori e docenti dell'università di Narni, nata da una sinergia tra due importanti associazioni di questi territori: la Banca del Tempo di Narni e l'associazione di volontariato S.O.S. di Amelia.
L'iniziativa di rilevazione del disagio causato dal Covid-19, fa parte del progetto Self care community, (capofila Associazione Vita Indipendente Umbria). Le attività del progetto si svol in sei zone sociali ed è finanziato dalla Regione Umbria con risorse statali del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Iniziata alla fine del 2021, questa mappatura della situazione, ha coinvolto 140 famiglie di persone vulnerate, trenta associazioni della zona sociale n.11 (Narni Comune Capofila),per i primi 4 mesi dell'anno. La domanda portante di tutta l'azione dell'equipe territoriale è stata in sintesi: come stai?
Gli eventi in programma per le giornate del 13, del 20 e del 27 giugno, hanno la finalità di proporre tavoli di confronto, ricerca di soluzioni e risorse utili a sostenere le politiche sociali del comprensorio amerino-narnese prendendo spunto dal meccanismo di scambio delle banche del tempo, come base per impostare una rete tra i piccoli comuni e le competenze formali, informali e non formali di cittadini, associazioni e servizi.
La speranza è che ci sia una presa di coscienza della comunità che consideri chiunque sia come persona vulnerata dai tristi momenti appena passati e allo stesso tempo tutti come portatori di competenze trasversali uniche ed utili alla comunità stessa.
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