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Esami di Stato: l'integrazione possibile

Pubblicato il 29/07/2008 - Letto 3113 volte
L'Ordinanza Ministeriale n. 26 del 15 marzo 2007 dà una svolta importante ai fini dell'integrazione scolastica in relazione alle modalità di svolgimento degli Esami di Stato per gli alunni con disabilità.

L'articolo 17 di tale Ordinanza prevede che la Commissione d'esame debba predisporre prove equipollenti a quelle assegnate agli altri candidati nei confronti di alunni con disabilità che, durante il percorso scolastico, abbiano beneficiato di assistenza per l'autonomia e la comunicazione. Le prove possono «consistere nell'utilizzo di mezzi tecnici o modi diversi, ovvero nello sviluppo di contenuti culturali e professionali differenti».

Data la necessità di una predisposizione delle prove appropriata al tipo di mezzo e modo di comunicazione dell'alunno, la Commissione d'esame può avvalersi di personale esperto. Lo svolgimento della prova d'esame, laddove necessario, può avvenire con il supporto degli operatori che hanno seguito l'alunno durante l'anno scolastico e attraverso l'utilizzo di appropriati ausili per la comunicazione. L'alunno ha diritto anche, laddove ci sia necessità, di avvalersi di un numero di ore maggiore del tempo standard previsto, per completare le prove.

Per gli alunni con disabilità che hanno seguito un percorso e sostenuto delle prove differenziate, è prevista l'indicazione di tale differenziazione solamente nell'attestazione e non nei tabelloni affissi all'albo dell'istituto scolastico.


Una buona prassi in un Istituto superiore di Terni

Una famiglia di Terni, venuta a conoscenza di tale Ordinanza, ha deciso di avvalersene per garantire al proprio figlio una dignitosa e doverosa conclusione del percorso scolastico superiore, per un pieno riconoscimento del diritto all'integrazione scolastica.

L'interesse della famiglia, in particolare, è stato quello di far sostenere al proprio figlio l'Esame di Stato attraverso il canale di comunicazione maggiormente rispondente alle sue esigenze specifiche, ossia la Comunicazione Facilitata. Il motivo di tale scelta si deve ad un percorso, iniziato circa nove anni fa, che ha visto nella Comunicazione Facilitata quel metodo che ha portato il ragazzo a potersi esprimere, come mai aveva fatto in precedenza, e a comunicare quindi con il mondo esterno.

Il coinvolgimento dell'Istituto superiore frequentato dal ragazzo è stato incentivato dai servizi territoriali della ASL che, infatti, hanno valutato l'importanza di garantire al ragazzo questa opportunità. In particolare, i servizi hanno individuato nella Comunicazione Facilitata quei «mezzi tecnici o modi diversi» previsti dall'articolo 17, comma 2, dell'Ordinanza Ministeriale per sostenere l'esame.

In sede di esame, infatti, il ragazzo ha sostenuto le prove scritte ed il colloquio avvalendosi di un computer e di un operatore del Centro Diurno frequentato (l'Ordinanza, infatti, prevede la collaborazione di «personale esperto»).

In conclusione, questa storia che abbiamo raccontato, oltre ad essere un felice epilogo di un percorso scolastico, rappresenta una buona prassi per incentivare le famiglie a ricorrere a questa Ordinanza Ministeriale per far valere il diritto dei propri figli all'inclusione scolastica.


Normativa di riferimento

Ordinanza Ministeriale n. 26 del 15 marzo 2007, «Istruzioni e modalità organizzative ed operative per lo svolgimento degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore nelle scuole statali e non statali. Anno scolastico 2006/2007».

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