La FISH Nazionale comunica - Nuovi Lea e nomenclatore - APPELLO
Pubblicato il 19/03/2009 -
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«Siamo preoccupati per i diritti delle persone con disabilità nell'area della salute, pensando in particolare ai servizi abilitativi sociosanitari, alle Malattie Rare e agli ausili tecnologici. Infatti, dopo il ritiro del Decreto della Presidenza del Consiglio sui LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), approvato nella precedente legislatura, ancora oggi i cittadini con disabilità e le loro famiglie assistono attoniti a una sorta di rimpallo tra Governo e Regioni».
È questo il senso fondamentale della lettera-appello elaborata dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) - inviata al presidente del Consiglio, al ministro della Salute, del Lavoro e delle Politiche Sociale, al presidente della Conferenza delle Regioni e al coordinatore della Commissione Salute di quest'ultima - documento già sottoscritto da numerose organizzazioni (se ne veda in calce l'elenco). In tal senso l'appello è ancora aperto all'adesione di tutti. «Nonostante le parole incoraggianti espresse dalle parti dopo la riunione della Conferenza Unificata Stato- Regioni del 4 marzo - si scrive nella lettera - siamo preoccupati per la distanza ancora esistente sulla relazione tra disponibilità delle risorse (tagli del Fondo per circa 7 miliardi), qualificazione della spesa e diritti fondamentali delle persone garantiti dai LEA. Inoltre, leggendo quanto affermato e a cui abbiamo potuto accedere solo attraverso i mass media, sembra che vi sia la possibilità di approvare solo alcuni livelli essenziali. Non tutti, quindi. E stando a quanto raccontano "voci di corridoio" della Conferenza, tra gli esclusi potrebbero essere annoverati quei punti su cui non c'è accordo tra i rappresentanti dello Stato e quelli delle Regioni. Per quanto a nostra conoscenza, ancora oggi non vi è accordo sui prezzi e sulle modalità erogative della parte riguardante gli ausili e le protesi, e quindi il Nomenclatore Tariffario delle Protesi e degli Ausili potrebbe essere una vittima annunciata». Viene richiesto dunque molto senso di responsabilità, alle cariche istituzionali destinatarie del messaggio, «verso i cittadini con disabilità o che vivono la disabilità del proprio congiunto, ma anche nei confronti dei professionisti sanitari, dei centri ausili e di molte stesse aziende produttrici, tutti soggetti i quali attendono dal 1999 che le innovazioni tecniche e tecnologiche possano diventare ausili erogabili dal Sistema Sanitario Nazionale. Il tempo trascorso rappresenta un'era intera in campo tecnologico: non è più accettabile il rinvio dell'adozione di tale strumento, ancorché dovuto a interessi che non riguardano il raggiungimento della massima autonomia delle persone con disabilità». Quasi conseguente il passaggio successivo della lettera-appello: «Un eventuale rinvio comporterebbe la frustrazione delle aspettative delle persone con disabilità e dei loro familiari i quali sarebbero costretti a proseguire nell'acquisto diretto di ausili tecnologici indispensabili alla loro autonomia. Gli stessi operatori dovrebbero continuare a consigliare ausili non contemporanei, svuotando il progetto riabilitativo individuale. I produttori, infine, dovrebbero rivedere il loro piano di sviluppo, ritornando a produrre e a mettere in commercio prodotti datati, con buona pace della necessità di innovazione tecnologica finalizzata alla crescita economica». «Ci appelliamo quindi a Voi - conclude il documento - affinché il dispositivo normativo contenga il Nomenclatore Tariffario, compreso di modalità erogative e prezzi, per evitare che vi siano venti diverse modalità di garantire un prodotto, negando però l'universalità dei diritti, e di strumenti necessari alla puntuale definizione del repertorio e all'aggiornamento dei codici, come già accade per i farmaci con l'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), poiché l'innovazione necessita di aggiornamenti costanti e ravvicinati nel tempo». Anche un'azione dimostrativa concreta è stata poi prospettata dalla FISH, «per ricordare la dimensione della posta in palio a tutte le istituzioni in gioco»: in corrispondenza, infatti, della giornata in cui si avrà la prossima riunione della Conferenza Stato-Regioni, verrà promosso un presidio sotto la sede della stessa. Come detto, l'appello promosso dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) è ancora aperto alle adesioni di tutti. Finora esso è già stato sottoscritto da: CSR (Commissione di Studio e Ricerca Ausili Tecnici per Persone Disabili), Confindustria Federvarie Assoausili, ADM-Arhea (Associazione Imprese di Ausili per Disabilità Motorie), AIFI (Associazione Italiana Fisioterapisti), Associazione Luca Concioni, SIMFER (Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa), AITO (Associazione Italiana dei Terapisti Occupazionali), ANA-ANAP (Associazione Nazionale Audioprotesisti Professionali), Federsalute di Confcommercio, AIOrAO (Associazione Italiana Ortottisti Assistenti in Oftalmologia), Anaste (Associazione Nazionale Strutture Terza Età), Federottica (Associazione Federativa Nazionale degli Ottici Optometristi Italiani) FISH Federazione Italiana per il superamento dell'handicap
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