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Umbria-Toscana-Abruzzo: un confronto sull'ISEE

Pubblicato il 13/04/2011 - Letto 2735 volte
La compartecipazione alla copertura del costo degli interventi sociali da parte del soggetto destinatario delle prestazioni, secondo livelli differenziati di situazione economica, è effettuato tenendo conto dell'Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE). La normativa varia però da regione a regione.

Se volessimo dare uno sguardo a ciò che succede nelle varie regioni d'Italia riguardo alla compartecipazione alla spesa dei cittadini con disabilità per i servizi cui usufruiscono, troveremmo un quadro variegato.  In particolare non c'è uniformità per quanto riguarda l'ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente).

L'indicatore ISEE nasce con lo scopo prioritario di garantire un accesso equo alle prestazioni agevolate attraverso l'accertamento dei mezzi economici della famiglia. Tuttavia, da diversi anni e da più parti, provengono critiche alla sua capacità di rappresentare la reale disponibilità economica delle famiglie e proposte per la sua modifica. Queste obiezioni si innestano su una disciplina nazionale rimasta per alcuni versi incompiuta, che ha prodotto un quadro molto frammentato e disomogeneo dove differenze applicative dell'indicatore emergono, sullo stesso territorio, anche per tipologia di intervento sociale, rendendo difficile ogni confronto.

In Umbria, secondo Regolamento Regionale, si tiene conto sia della situazione economica sia di quella patrimoniale della persona, e si va da una esenzione totale dal contributo (fascia più bassa di reddito) fino a una non esenzione; per chi rientra in una fascia intermedia, il livello di compartecipazione è stabilito in base ad alcuni criteri che tengono conto del tipo di servizio (domiciliare/ semiresidenziale/ residenziale).

Sebbene la compartecipazione alla spesa sia un criterio valido, se si rimane ancorati a un rigido calcolo basato sull'ISEE, si rischia in alcuni casi di commettere profonde ingiustizie. Per esempio nel caso di persone con disabilità grave. Infatti l'ISEE applicato alla disabilità grave vuol dire costringere chi non può compiere gli atti elementari della vita,  a contribuire al costo di prestazioni essenziali per vivere. Il fatto è che queste prestazioni essenziali costano davvero tanto, proprio perché investono ogni aspetto della vita.

Un esempio positivo arriva dalla Toscana: la recente disposizione contenuta nella Legge Regionale Finanziaria della regione esenta le persone con disabilità grave dal presentare l'ISEE riferito al proprio reddito per poter accedere ai servizi. Leggi l'articolo di Associazione Vita Indipendente Toscana e Associazione Toscana Paraplegici.

Altra regione, altra realtà. In Abruzzo il Consiglio Regionale ha approvato le "Linee guida regionali sull'ISEE per la verifica del diritto all'erogazione di prestazioni sociali agevolate" dopo uno studio di sperimentazione durato circa 2 anni. Le Linee guida fissano degli elementi che devono essere applicati su tutto il territorio regionale, ma lasciano degli ambiti di autonomia agli enti erogatori dei servizi per quanto riguarda, per esempio, il nucleo di riferimento e  la facoltà di affiancare l'ISEE con criteri ulteriori.

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