Il giornalista Andrea Luccioli in un suo articolo uscito sul Giornale dell'Umbria il 7 aprile, scrive dei costi per i permessi lavorativi che dipendenti pubblici e privati utilizzano per assistere parenti che si trovano in una condizione di non autosufficienza. Una visione parziale?
I dati snocciolati sono quelli riguardanti l'Umbria, forniti dal primo report sul monitoraggio dei permessi - verifica ancora in corso che prevede l'obbligo da parte di pubbliche amministrazioni e di scuole di comunicare il numero dei dipendenti pubblici che usufruiscono del regime della legge 104.
Nei 92 enti pubblici che hanno risposto al questionario (Regione, Province, Aziende sanitarie e i principali Comuni umbri, più 171 scuole) ci sono in totale 6.634 lavoratori che usufruiscono dei permessi.
Facendo dei calcoli a partire dalle stime sui dati forniti dal ministero, risulta che il totale dei permessi pesano "come se 525 dipendenti pubblici umbri non siano mai andati a lavoro per un anno intero".
Ma quanto costerebbe se questi permessi non ci fossero? Quanto costerebbe pagare l'assistenza, comunque necessaria? Dall'articolo del Giornale dell'Umbria emerge il costo dei permessi lavorativi, che ammonta in Umbria a circa 18 milioni di euro. Ma le famiglie non dovrebbero affrontare spese molto più alte se non avessero il diritto a usufruirne?