L'intento della proposta (prima firmataria Margherita Miotto) è raggiungere una interpretazione autentica e una definizione della querelle che riguarda migliaia di pensioni di invalidità.
Come la FISH annota, a causa del sovrapporsi scoordinato di successive normative in materia di provvidenze assistenziali, e a conseguenti interpretazioni contraddittorie di Cassazione (2011 e 2013), chi eroga la pensione (270 euro) agli invalidi civili, e cioè INPS, ha stabilito di non considerare più solo il reddito personale dell'interessato, ma anche quello del coniuge, creando assurde e inaccettabili disparità di trattamento. La disposizione era contenuta in una Circolare di fine 2012. Questa decisione, assunta non in forza di una norma del Parlamento, è stata opportunamente, ma solo temporaneamente, sospesa dal Ministero del Lavoro nel gennaio scorso, in attesa di istruttoria il cui esito è incerto [ne abbiamo parlato in questo approfondimento, N.d.R].
Notizia di queste ore: la proposta di legge che dovrebbe risolvere in Parlamento, e non già nelle aule di tribunale, la questione è stata formalmente assegnata alla XII Commissione Affari sociali.
«Un primo importante risultato è stato raggiunto - plaude Pietro Barbieri, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap - Ora è necessario che la discussione inizi quanto prima e proceda celermente. Questo dipende dalla volontà dei componenti della Commissione che non mancheremo di sensibilizzare nuovamente. Confidiamo che sia il segnale di un intento di attenzione più ampia alla disabilità».
La FISH seguirà, quindi, molto da vicino l'iter dandone conto fino all'esito finale che ci si augura rapido e positivo.
6 giugno 2013
FISH - Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap
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