La crisi della Thyssenkrupp Acciai Speciali Terni (TK-AST) si ripercuote negativamente sulla vita della cittadinanza ternana e non solo. L'operaio della TK-AST Andrea Maurelli, che dal 25 luglio scorso aveva iniziato lo sciopero della fame per chiedere l'attenzione nei confronti della vertenza dell'acciaieria anche da parte del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, per motivi di salute ha ricominciato a mangiare.
Ma la crisi si ripercuote anche sull'inserimento lavorativo delle persone con disabilità: le procedure di mobilità, attivate dall'Azienda, hanno finito per bloccare le opportunità di lavoro e il Centro per l'Impiego ha dovuto annullare tutte le chiamate per il collocamento delle persone con disabilità relative a due aziende facenti parte dell'indotto: il Tubificio di Terni (con un posto di lavoro) e la Società delle Fucine (con sette posti di lavoro).
Il responsabile della gestione amministrativa dei Centri per l'Impiego, Antonio Francese, nelle varie interviste rilasciate ai giornali locali, afferma che le procedure di mobilità sono state attivate da TK-AST e in seguito sospese.
Tutta la politica nazionale è chiamata a difendere il futuro delle acciaierie: durante l'incontro del Governo sul tema, svoltosi il 4 settembre appena passato, la Ministra Guidi ha proposto di trovare accordo tra le parti, sulla base del lodo del Governo, affinché l'AST torni ad essere competitiva, andando così a salvaguardare al massimo l'occupazione, come si apprende dall'articolo Tk-Ast, dall'8 via al confronto. L'azienda avverte: «Senza accordo, il 5 ottobre via alla mobilità» [link a sito esterno] pubblicato su Umbria24.
Per ciò che riguarda il collocamento mirato delle otto persone con disabilità, tutto è rimandato alla decisione dell'Azienda, che se ritirerà le procedure per la mobilità, quegli posti a tempo indeterminato torneranno disponibili per le persone che ne hanno diritto.