Il laboratorio è pensato per circa 15 giovani con disabilità con menomazioni alle funzioni mentali (in particolare con disagio psichico) con un'età compresa dai 14 ai 35 anni. Come spiega Morena Fiorani - referente del progetto e dell'Associazione Aladino - in un intervista dello scorso 28 gennaio 2015 al quotidiano La Nazione, «Mat.lab" è uno spazio aperto ad incontri, dove fare nuove conoscenze, dove instaurare importanti amicizie».
Come si legge nella pagina del sito dell'Associazione Aladino, «analizzeremo alcune parole e proveremo ad esprimerle con un verso o con un'immagine o con un elemento della stessa, lo cercheremo attorno a noi e lo riproporremo sotto nuove vesti. Impareremo a incidere e poi stampare, che sia carta, stoffa o qualsiasi altro materiale su cui decideremo di sperimentare, curioseremo e daremo spazio alla fantasia. E ancora, potremmo ridare vita a oggetti dismessi, recuperare materiali di scarto, magari cuciremo, magari tingeremo tessuti con le verdure del nostro orto, magari creeremo piccoli oggetti d'uso quotidiano, sicuramente coloreremo il mondo. La creazione di oggetti che poi possono essere barattati o ceduti in cambio di danaro sarà il primo gradino per avviarsi, per chi potrà, verso il mondo del lavoro. Tutte le nostre attività sono coordinate e supervisionate da un educatore dell'Associazione Persone Down di Roma che da più venti anni lavora su progetti e percorsi che portano i soggetti verso l'autonomia, verso l'inserimento lavorativo e la vita indipendente».
«Mat.lab» vuole realizzare importanti obiettivi sia per i/le partecipanti, sia per le loro famiglie.
Per i/le partecipanti gli obiettivi sono:
Per le famiglie gli obiettivi sono sia indirette, ossia rivolte al benessere dei/delle propri/e figli/e (come far fare loro delle attività gratificanti o far scoprire loro le capacità artistiche e relazionali e valorizzarle), ma anche dirette, come far sì che questo spazio sia, anche per i genitori stessi, un luogo di relazioni e scambio con altre famiglie.