«La Buona Scuola»: parere positivo della FISH sulle proposte per l'inclusione scolastica

a cura di Martina Pantaleoni

Salvatore Nocera, avvocato e esperto della FISH in tema di inclusione scolastica, si è espresso positivamente sulle proposte del Decreto Legge definito «La Buona Scuola» per quanto concerne gli aspetti legati all'inclusione scolastica degli alunni e delle alunne con disabilità. Ne «La Buona Scuola», sottolinea Nocera, sono presenti alcune delle proposte fatte dalla FISH, in particolare sul tema degli insegnanti di sostegno.

Questa settimana abbiamo assisto al grande sciopero nazionale indetto dai sindacati di base contro il Disegno di Legge n. 2994 «Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti» [link a file pdf] arrivato il 31 marzo 2015 alla Camera. Il Disegno di Legge, più comunemente noto come «La Buona Scuola» [link a sito esterno], non è stato esente da numerose critiche che stanno arrivando da diversi parti, in primis dai/dalle docenti, ma anche dagli studenti e dalle studentesse, oltreché dalle famiglie.

Ma come viene affrontato il tema dell'inclusione scolastica degli alunni e delle alunne con disabilità nel Disegno di Legge «La Buona Scuola»?

Salvatore Nocera, avvocato e già vice-presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), nonché esperto in materia di inclusione scolastica, ha analizzato il Disegno di Legge e espresso alcune interessanti riflessioni, come apprendiamo dall'articolo «Alunni disabili e buona scuola, Nocera: "Passo avanti sul sostegno[link a sito esterno], pubblicato su SuperAbile.it.

Nell'articolo citato, Nocera spiega che sono state prese in considerazioni le proposte effettuate da FISH e FAND (Federazione delle Associazioni Nazionali delle persone con disabilità) in merito alla separazione delle carriere fra i/le docenti curricolari e quelli/e di sostegno, già dalla formazione universitaria. «In particolare - spiega Nocera - abbiamo trovato nell'articolo 21, comma 2 lettera b del disegno di legge importanti riferimenti ai principi fondamentali della nostra proposta: maggiore formazione per i docenti di sostegno e per i futuri docenti curriculari separazione delle carriere: questo ci garantirebbe una maggiore continuità e autonomia delle scuole, anche attraverso corsi di aggiornamento, pure previsti nel disegno di legge»

La "proposta" a cui fa riferimento Nocera nell'articolo citato, è la Proposta di Legge n. 2444 «Norme per migliorare la qualità dell'inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con altri bisogni educativi speciale» [link a file pdf], promossa da FISH e FAND e attualmente al vaglio della Camera, che ha l'obiettivo di andare ad integrare i principi della Legge n. 104 del 5 febbraio 1992 [link a sito esterno], tutt'ora legge-quadro di riferimento in tema di inclusione scolastica.

Nella Proposta di Legge n. 2444/2014, viene appunto proposto che la formazione dei/delle futuri/e insegnanti, si differenzi già durante il percorso di studi e di formazione; infatti, per coloro i/le quali sceglieranno di intraprendere la carriera dell'insegnante di sostegno, viene proposto un percorso di formazione volto all'acquisizione delle competenze specifiche per quanto riguarda le metodologie e le tecniche della didattica speciale. Va sottolineato, però, che anche questa proposta delle due Federazioni non è stata esente da critiche, come abbiamo riportato recentemente in questa news.Per quanto riguarda questo aspetto, dunque, «La Buona Scuola» ha l'appoggio di Nocera secondo cui, apportate le dovute modifiche, tale Disegno di Legge potrebbe far compiere alla scuola italiana un grande passo avanti sul tema dell'inclusione scolastica degli alunni e delle alunne con disabilità.

Sul tema della discrezionalità dei/delle Dirigenti nella scelta dei docenti da inserire nell'organico del proprio Istituto, uno dei punti su cui il Disegno di Legge viene maggiormente criticato, Nocera ritiene che gli interventi correttivi proposti dallo stesso Governo - come attribuire una serie di competenze e un controllo ai collegi di Istituto e ai consigli di classe - potrebbe essere un buona soluzione, poiché potrebbe garantire un maggiore controllo sulla qualità dell'insegnamento e dell'inclusione scolastica; come afferma Nocera «è fondamentale che il dirigente non sia un despota: ma crediamo giusto che si assuma le proprie responsabilità nel garantire la qualità dell'insegnamento e dell'inclusione. Sempre, s'intende, con un controllo da parte degli organi collegiali. E, soprattutto, con l'ausilio degli indicatori di qualità, alcuni dei quali dedicati proprio all'inclusione». Per Nocera, l'uso di strumenti quali gli indicatori di qualità, specie per la valutazione dell'inclusione scolastica, potrebbe costituire un ulteriore passo in avanti verso la realizzazione della piena inclusione degli alunni e delle alunne con disabilità.

Nocera ha dunque affermato che, per quanto riguarda il tema dell'inclusione scolastica,  l'ago della bilancia sulla valutazione de «La Buona Scuola» propende più sugli aspetti positivi che su quelli negativi, ma ricorda che «da parte nostra [della FISH, N.d.R.], faremo di tutto perché si risolvano le principali criticità del sostegno scolastico come i ritardi all'inizio dell'anno e la formazione quasi esclusivamente on-line prevista dagli attuali corsi di riqualificazione dei docenti. E faremo di tutto, ovviamente, perché quegli organi collegiali che abbiamo voluto nel 1974 continuino a svolgere quella funzione di controllo per la quale sono nati e per cui devono continuare ad esistere».


Data: 8/05/2015
Sezione: News » Archivio per data » Maggio 2015
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