Per questo la stessa FISH ha chiesto e ottenuto un immediato incontro con la ministra per le Disabilità Erika Stefani, ciò che avverrà già nelle prossime ore, insieme ai rappresentanti dell'altra Federazione FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità).
«Con la ministra Stefani - spiega Falabella - discuteremo su come tracciare la strada più immediata per superare questa ingiustizia normativa, chiedendole di rappresentare la questione sia in Consiglio dei Ministri, sia in Parlamento. Servirà infatti un intervento immediato sulla stessa Legge 118 che cinquant'anni fa fissò i gradi di invalidità e le relative provvidenze, una norma che è alla base dell'attuale interpretazione fornita dall'INPS».
«Ricordiamo tra l'altro -prosegue Falabella - che proprio nel luglio scorso il presidente dell'INPS, Pasquale Tridico, durante un incontro con la nostra Federazione, si era impegnato in prima persona a voler migliorare i servizi per la richiesta dei benefìci da parte della persona con disabilità, oltre che a voler potenziare il processo di gestione delle prestazioni erogate. Parole, quindi, che oggi vengono a dir poco smentite dal Messaggio prodotto nei giorni scorsi dall'Istituto».
«Ora più che mai - conclude il Presidente della FISH - chiediamo fatti concreti, guardando anche oltre la questione dell'oggi, ritenendo infatti sempre più urgente la riorganizzazione generale del processo di accertamento dell'invalidità, che dovrà trasformarsi nella valutazione della condizione di disabilità, come previsto dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, che ormai da dodici anni è una Legge dello Stato Italiano. Tutte istanze che rappresenteremo oggi alla ministra Stefani, ma anche in successive interlocuzioni con il Governo, che se resteranno inascoltate, ci porteranno a valutare altre forme di dura protesta».
Gaetano De Monte
Ufficio Stampa
FISH - Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap