Riportiamo le note critiche al c.d. «maxiemendamento» tratte dal sito Social Force Automation Ampliamento e Replicabilità (www.social-fa.org). Ciò che viene riportato è un primo commento, a caldo, del testo approvato alla Camera. La finanziaria, che verrà presentata a settembre, consentirà eventuali ulteriori interventi nei capitoli del bilancio, qualora dovesse emergere la necessità di nuove correzioni.
Complessivamente i tagli alla spesa sociale e sanitaria sono numerosi e questo, naturalmente, avrà ripercussioni sui diritti delle persone (in particolare, per quanto ci riguarda, sui diritti delle persone con disabilità).
Con la fiducia in aula alla Camera sul maxiemendamento sulla finanziaria, è giunta al capolinea la manovra economica per il 2009-2011 che garantirà, secondo le intenzioni del governo, il raggiungimento del pareggio di bilancio alla fine del periodo. Il decreto vale nel complesso circa 34,7 miliardi, cifra «lorda» che comprende la correzione del disavanzo e le risorse per le misure espansive. Per il solo 2009 la Manovra è di 16 miliardi.
Confermati i tagli alla sanità pubblica (che faranno sentire i loro effetti già dal prossimo anno), confermati i tagli ai trasferimenti agli enti locali, ridotte le risorse complessive a disposizione della Social card alimentare per i poveri. Giallo sulla non autosufficienza: non c'è ancora il provvedimento che rende effettivi gli stanziamenti per l'anno in corso, mentre per i prossimi anni è prevista una copertura solo per il 2009, dal 2010 per ora non c'è nulla. Ridotte le risorse per i ticket sanitari.
Fondo unico regionale - Su proposta del Governo sarà istituito un Fondo unico regionale dove confluiranno gli attuali trasferimenti statali alle Regioni. Si tratta di un provvedimento in vista del federalismo fiscale.
Meno soldi per i piani di rientro - Doccia fredda anche per la copertura statale dei difficoltosi piani di rientro dal deficit dei bilanci della sanità di alcune Regioni. Inizialmente erano stati previsti 700 milioni per il piano di rientro. Ma di questi soldi non c'è traccia nel maxiemendamento alla finanziaria. Anche il cosiddetto aiuto «temporaneo» alle Regioni è stato dunque accantonato.
Patto di stabilità interno - Nel decreto sono state inserite anche le nuove regole del patto di stabilità interno. Ora per i Comuni e le Province scatterà un meccanismo che, accanto a sanzioni per chi sfora, introduce meccanismi premiali per i «virtuosi», misure affiancate da altre relative al contenimento della dinamica di crescita dello stock di debito. Escluse dal calcolo dei saldi le risorse derivanti da privatizzazioni se destinate alla riduzione del debito. Giro di vite sull'uso degli strumenti finanziari «derivati» da parte degli Enti locali. Bloccati anche i prestiti che non prevedano il rimborso contestuale di interessi e capitale.
Tagli ai Comuni - Complessivamente i tagli alle spese dei comuni per il prossimo triennio saranno pari a circa 9 miliardi di euro. È scontato che le mancate risorse incideranno direttamente sul livello dei servizi sociali che si potranno realizzare.
Meno soldi al Lavoro, Salute e Politiche sociali - I sindacati confederali, in un documento unitario, esprimono forte preoccupazione per la riduzione delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa nel triennio 2009-2011 per il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali. La riduzione più consistente riguarda i diritti sociali, la solidarietà sociale e la famiglia nella misura (il calcolo è dei sindacati) di oltre 500 milioni di euro sempre nel triennio. Il ri-finanziamento di 300 milioni di euro per il Fondo nazionale per le politiche sociali rischia di essere vanificato dalle altre riduzioni di spesa:
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Leggi l'articolo «Sanità e spese sociali: meno tagli e più controlli» tratto da Superando (collegamento a sito esterno).