La FISH e le organizzazioni aderenti, sono fortemente preoccupate per l'annuncio del ritiro del DPCM sui Livelli Essenziali di Assistenza.
Ritengono che così si apporti un grave danno di esigibilità dei diritti alle persone con disabilità, nel momento in cui il Governo ha preso impegni per ratificare la Convenzione ONU sui Diritti Umani delle persone con disabilità.
Le compatibilità economiche non giustificano le indiscrezioni di stampa che sostengono che il DPCM verrà sostituito con un documento «leggero». Per quanto riguarda la disabilità sarebbero salvati i capitoli sulle malattie rare e sugli ausili tecnologici. Il DPCM per la prima volta nella storia del nostro Paese, definiva servizi esigibili in tutto il territorio diretti all'abilitazione delle persone con disabilità secondo età e tipologia di disabilità, nonché il repertorio degli ausili quale garanzia del diritto di scelta marca e modello del prodotto, da parte della persona con disabilità e della sua famiglia.
L'approccio del DPCM è molto vicino ai princìpi fondamentali della Convenzione ONU: vita indipendente, partecipazione ed inclusione.
La FISH e le organizzazioni aderenti chiedono con forza che nel documento di revisione non si perda né lo spirito né le prestazioni previste.
Auspichiamo invece che il Tavolo Tecnico per la Disabilità istituito dal Sottosegretario On. Francesca Martini, possa contribuire ad un miglioramento del DPCM.
Leggi l'articolo «Sono in molti a preoccuparsi per il ritiro dei LEA» pubblicato su Superando (collegamento a sito esterno).