Le associazioni chiedono, il Comune risponde. Si è probabilmente solo all'inizio di una lunga serie di discussioni sulle risorse che Terni - così come d'altronde gli altri Enti locali - destina al sociale. Il Bilancio di previsione 2010 di Palazzo Spada, è al centro del dibattito, partito da alcuni giorni con le maggiori associazioni di tutela delle persone con disabilità in campo a difendere i propri diritti nei confronti di Comune e Asl 4. Due giorni fa il comunicato stampa dell'AFAD, Associazione Famiglie Disabili Assistenza Onlus, che seguiva il pensiero della FISH onlus già espresso in modo esplicito, sulla carenza di servizi che seguirà ai tagli del Bilancio 2010. Ieri la risposta ufficiale del Comune, per bocca del vicesindaco e assessore al bilancio, Libero Paci. «Nel rappresentare il quadro della manovra» ha esordito Paci in una nota, «sono stati utilizzati fonti e dati parziali, incompleti e in alcuni casi inesatti. Il bilancio 2010 sconta, come è noto» ha ammesso il vicesindaco e assessore «serie difficoltà finanziarie, che impongono risparmi e un ridimensionamento della spesa, una operazione che questa Amministrazione sta tentando di coniugare con percorsi di riorganizzazione e qualificazione della stessa con l'intento di garantire, anche per il futuro, servizi e prestazioni essenziali». «Non corrisponde quindi alla realtà» ha rimarcato Paci «una rappresentazione di tagli indiscriminati. Ricondurre la spesa alle entrate non è cosa semplice, significa compiere scelte, fare rinunce, concentrare le risorse sulle priorità».
Circa le polemiche sui tagli indiscriminati ai servizi diffuse in questi giorni, quindi, Paci ha controbattuto che «il settore delle politiche sociali, pur essendo interessato ad una rivisitazione della spesa e a una sua riduzione, rimane di gran lunga una delle voci più significative e consistenti del bilancio, con un impegno forte in tre direzioni: assistenza e servizi per gli anziani, servizi per i minori, politiche ed emergenza abitativa». Paci ha poi rassicurato anche sul fronte dei servizi educativi per l'infanzia e della cultura, altri comparti soggetti a tagli. Infine, «relativamente alle entrate, gli adeguamenti tariffari saranno contenuti e sostenibili e non riguarderanno servizi essenziali». «Stiamo gestendo una situazione assolutamente non semplice» è stato il commento finale, nel segno, ha detto Paci, del non-arretramento nella qualità sociale di Terni.
Una risposta che le associazioni e i portavoce delle persone con disabilità dovranno valutare se esauriente o meno. Il bilancio di previsione 2010 per Terni, alla voce servizi sociali, parla di circa 2 milioni di euro in meno solo per le spese correnti e dirette. La FISH e altri soggetti, tra cui AFAD, si erano mossi per tempo denunciano la già grave carenza e frammentazione dei servizi su molti fronti: il progetto individuale della Legge n.328/2000, la carenza di personale sociosanitario qualificato, la mancanza di chiarezza sui criteri di accesso ad alcuni servizi essenziali, l'assenza di una valutazione partecipata di questi.