Contro ogni previsione, è confermato, anzi si rafforza ulteriormente, lo stato di mobilitazione annunciato dalla FISH (Federazione Italiana Superamento Handicap) e dalla FAND (Federazione Associazioni Nazionali Disabili) contro la manovra economica del Governo in discussione al Senato, dopo la recentissima presentazione degli emendamenti di maggioranza.
Il 29 giugno, infatti, l'onorevole Antonio Azzollini, presidente della Commissione Bilancio del Senato e relatore degli emendamenti di maggioranza, ha presentato proposte che colpiscono duramente i diritti delle persone con disabilità.
Le proposte, oltre a risultare quasi una presa in giro se non fossero tragiche, rendono vano il confronto tra istituzioni e movimento associativo che nelle ultime settimane sembrava aver aperto gli occhi ad alcuni dei nostri politici tanto attenti al bene dei cittadini. Sembrava… ma così non è stato!
Ecco più nel dettaglio in cosa consiste il nuovo attacco alle persone con disabilità:
Potrà essere concessa solo «ai cittadini nei cui confronti sia stata accertata una inabilità totale per affezioni fisiche o psichiche e che si trovino nella impossibilità permanente di deambulare senza l'aiuto di un accompagnatore, o, non essendo in grado di compiere il complesso degli atti elementari della vita, abbisognano di una assistenza continuativa».
Dalla lettura della norma, si evince che anche persone con disabilità intellettive o motorie che mangiano o si vestono da sole rimarranno escluse (ci domandiamo, anche una persona paraplegica?).
Altra questione sarà definire quali sono le "attività elementari" svolte "parzialmente" (che vuol dire?) e/o per mezzo di ausili (quali?): sarà oggetto di contenzioso definire - visto che il testo non lo fa - quali siano tali "attività elementari". E questo darà lavoro agli avvocati nei tanti ricorsi che seguiranno... Tutto a carico delle persone con disabilità!!!
L'emendamento colpirà anche chi riceve da anni un'indennità di accompagnamento, essendone a oggi titolare a pieno titolo.
Con la notizia di pochi giorni fa, sembrava che fosse stato ripristinato il ritorno alla soglia del 74% per aver diritto all'assegno mensile di assistenza.
Solo chiacchiere!
L'emendamento presentato il 29 giugno prevede la seguente "correzione":
Per fare degli esempi:
L'"illuminato" emendamento introduce un'evidente discriminazione fra le persone affette da una sola menomazione (con percentuale di invalidità superiore al 74%) e quelle affette da varie menomazioni ma tutte, singolarmente prese, inferiori all'85%. Ai primi va l'assegno; ai secondi, no.
L'emendamento introduce un'altra novità: nel caso in cui le Commissioni Mediche delle ASL non rispettino quel termine, l'accertamento viene effettuato dall'INPS con le sue Commissioni entro i 15 giorni successivi.
Si effettueranno attraverso un percorso complicato e poco trasparente, proprio come il movimento associativo temeva.