Ne abbiamo sentite tante, nei giorni precedenti il 31 maggio, in cui č stato reso pubblico il testo del decreto-legge "recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitivitā economica". Tante ne sentiamo in questi giorni, e ne continueremo a sentire fino al 30 luglio.
Il contenuto dell'articolo 10 della Manovra economica, che riguarda i provvedimenti sulla "riduzione della spesa in materia di invaliditā", ha suscitato lo sdegno e l'azione congiunta di FISH (Federazione Italiana Superamento Handicap) e FAND (Federazione Associazioni Nazionali Disabili), che hanno immediatamente proclamato lo stato di mobilitazione.
Per giorni si č ripetuto lo stesso schema: sventato un emendamento era subito necessario vigilare su quello successivo.
Le interrogazioni e proposte, gli incontri a livello istituzionale voluti dalle due Federazioni, affiancate da una campagna informativa, in questi giorni hanno ottenuto un effetto straordinario, culminato con il successo della manifestazione del 7 luglio a Monte Citorio. Le persone con disabilitā sono scese in piazza non come malati, ma come cittadini.
Un'azione politica efficace, quella di FISH e FAND nazionali, da trasferire anche a livello territoriale.
Solo un paio di giorni fa č stato proposto l'ennesimo emendamento balordo, fortemente contrastato dalle due Federazioni, riguardante l'ambito scolastico: si parlava di innalzare a 30 il numero degli alunni nelle classi dove ci fosse un bambino con disabilitā (oggi il massimo č 20). Per fortuna questo non č stato incluso nel testo del maxi-emendamento approvato ieri in Senato.