Il Disability manager, figura già presente in vari paesi d'Europa, da qualche tempo sta iniziando a diffondersi anche in Italia; la prima città a sperimentarne la presenza è stata Parma, e ora è il turno di Perugia - ma è prevedibile che in futuro altri Comuni ne richiederanno le competenze.
Abbiamo già parlato di questa innovativa figura qualche tempo fa (nel focus «Disability manager»: il responsabile in materia di disabilità) ed ora è arrivata anche nella nostra regione.
Il lavoro del Disability Manager si fonda sulla Classificazione ICF e il modello bio-psico-sociale centrato sulla persona, ed è già presente nel Libro bianco delle politiche di Welfare. Egli rappresenta una figura strategica per uniformare le politiche di abbattimento di tutte le barriere che escludono o discriminano le persone con disabilità. I cittadini con disabilità devono poter fruire dei servizi, delle strutture, e sono portatori di diritti che vanno tutelati. E che spesso le politiche non considerano in maniera globale - attuando interventi in modo frammentario, e non con un piano integrato.
Questo nuovo manager, partendo dalle offerte disponibili sul territorio, si propone di superare i confini tra i servizi, di valorizzare le singole professionalità che già operano nelle realtà comunali, per favorire l'accessibilità (urbanistica e non solo), il coordinamento socio-sanitario, l'assistenza alla famiglia, l'integrazione scolastica, l'inclusione lavorativa, il turismo, ecc.
Tra i primi obiettivi, quello di produrre delle linee-guida ai diversi uffici dell'Amministrazione, perché l'attenzione ai temi della disabilità non sia competenza esclusiva delle politiche socio-sanitarie ma diventi sempre più parte integrante di tutte le politiche: dall'urbanistica alla scuola, dalla mobilità al turismo.