La delega al Governo era stata fissata all'articolo 23 della Legge 183/2010, la stessa norma che all'articolo successivo ha già modificato la precedente disciplina in materia di permessi ai lavoratori che assistono familiari con grave disabilità (art. 33 della Legge 104/1992). Si tratta di un altro passaggio nel tentativo di razionalizzazione, ma anche di contenere, la concessione dei permessi e dei congedi.
La FISH, il mese scorso, durante le audizioni alla Camera e al Senato ha avuto modo di proporre alcune modifiche che rendessero il testo più equo, in particolare per la concessione dei permessi durante i ricoveri ospedalieri, evidenziando come alcune nuove disposizioni (es. cumulabilità dei permessi solo per il primo e il secondo grado di parentela) fossero del tutto inefficaci e contraddittorie.
Ma anche in quelle occasioni la FISH ha voluto ribadire come di quei benefici i reali titolari siano le persone con disabilità, non tanto - quindi - i lavoratori che si avvalgono di quelle agevolazioni.
"Conosciamo bene le logiche che hanno condotto al nuovo testo - commenta Pietro Barbieri, Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap - e sono le medesime che avevano portato alle modifiche dello scorso anno. Si aggiungono condizioni e vincoli nell'intento, che non verrà centrato, di evitare le elusioni, finendo per causare, invece, un sovraccarico amministrativo."
La FISH già in passato aveva rimarcato l'esigenza di una riforma strutturale dell'intero comparto, evitando gli abusi e restituendo alla persona con disabilità la titolarità effettiva di quel diritto all'assistenza ora "trasferito" ai lavoratori.
"Siamo lontanissimi tanto dai pretesi obiettivi antielusivi di risparmio posti dal Governo, quanto dalla restituzione alla persona con disabilità del diritto di scegliere da chi, come e quando farsi assistere" - conclude Barbieri che annuncia un rilancio del confronto con Governo, Opposizione e Parti sociali per una profonda modifica di questi benefici, forte anche della specifica Convezione ONU che restituisce centralità alla volontà delle persone con disabilità in tutto ciò che direttamente le riguarda.