L'avvio, entro giugno 2012, della sperimentazione del Progetto Individuale non può che rallegrare chi - come la FISH Umbria ONLUS (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) - è da circa sei anni che ne va affermando la necessità, convinta che esso sia lo strumento essenziale per una presa in carico funzionale a rispondere ai diritti delle persone con disabilità.
Le parole dell'Assessore Bucari sul Progetto Individuale, riportate dal Giornale dell'Umbria Lunedì 26 marzo e ribadite a Radio Incontro Mercoledì 28, ribadiscono quanto previsto dall'aggiornamento del Piano Regolatore del Sociale del Comune, di cui alla Delibera di Giunta Comunale n. 80 del 13 marzo 2012 (leggi qui il testo).
L'Assessore così si esprime rispetto al Progetto Individuale: «[…] un progetto non solo socio-sanitario […] che, a parità di risorse, sarà tarato sulle effettive esigenze dell'assistito […]» (l'argomento è approfondito in questo focus).
Il trasporto speciale per i Centri Diurni
Tra le altre questioni affrontate dall'Assessore con i diversi canali di informazione, c'è anche la questione del trasporto speciale (argomento controverso di cui abbiamo già parlato in diverse occasioni): afferma che è stato aperto un tavolo con i gestori per la riorganizzazione del servizio in attesa della gara che sarà realizzata nei prossimi mesi (il Comune, dal 1° aprile, riprenderà la gestione diretta revocando la delega alla ASL) e che sarà introdotta la compartecipazione alla spesa (che l'Assessore non definisce come una scelta politica, ma come un vincolo dettato da norme nazionali e regionali).
Afferma anche che i criteri verranno definiti dalla Seconda Commissione Consiliare la settimana prossima. A questo proposito, ricordiamo che proprio la Seconda Commissione ha fatto proprio quanto detto dalla FISH Umbria ONLUS quando partecipò all'audizione convocata proprio per affrontare il tema della mensa e dei trasporti l'8 marzo scorso: in quella sede, i rappresentanti della FISH Umbria ONLUS avevano avuto modo di precisare che i temi specifici e puntuali (come, ad esempio, quelli della mensa o dei trasporti), se nel lungo periodo possono trovare in Agenda 22 il contesto ideale per la definizione dei criteri per garantirne l'equità, nell'immediatezza, però, necessitano di risposte urgenti, compatibili con i tempi stringenti dell'approvazione del bilancio comunale.
L'abitare sociale e la comunità di vicinato
L'Assessore ricorda anche un'altra azione del Piano Regolatore del Sociale, che sebbene si collochi al di fuori dell'Asse strategico di Agenda 22 (dedicato ai servizi alla persona e all'integrazione socio-sanitaria), riguarda però anche le persone con disabilità: il progetto «Comunità di vicinato» (Azione n. 3 dell'Asse strategico n. 3 «Abitare sociale»). È un progetto che consiste nella realizzazione di insediamenti di unità abitative per persone che condividono bisogni omogenei o complementari rivolti a specifici "target di popolazione" (tra cui anche le persone con disabilità). La presenza di bisogni similari permette la convivenza in condomini (o micro-comunità) in cui coesistono spazi privati (la propria abitazione) e spazi comuni (i servizi condividi/centralizzati). Il progetto è destinato a coloro che necessitano di una propria abitazione, ma che, nello stesso tempo, hanno bisogno di essere aiutati per migliorare e/o consolidare la propria autonomia.