Gli slogan della manifestazione non sono solo contro i tagli ai servizi essenziali, le restrizioni della spesa sociale che assumono le forme più disparate. Si chiede, in modo deciso, la presa in carico globale, unico vero strumento di razionalizzazione della spesa e di verifica sull'incidenza della stessa sulla qualità della vita delle persone con disabilità. Ed ancora: progetti individualizzati, riconoscimento della vita indipendente e dei percorsi dell'autonomia personale.
Le persone con disabilità dimostrano la loro consapevolezza: senza la tutela dei diritti umani e dell'autodeterminazione, l'esclusione e la discriminazione non potranno essere sconfitte comportando impoverimento e marginalità.
Quello di Milano è un momento particolarmente significativo e ricco di contenuti che difficilmente potranno ancora essere ignorati. È anche la prima di una serie di manifestazioni che probabilmente si ripeteranno su tutto il territorio nazionale.
Le istanze avanzate verso il Governo da Milano, infatti, sono quelle proprie del movimento delle persone con disabilità: ripristinare i fondi sociali, a partire da quello per la non autosufficienza; evitare nella riforma ISEE di aumentare le richieste nei confronti delle persone con disabilità; definire, finalmente, i Livelli essenziali assistenziali (Lea) e quelli per l'assistenza sociale (Liveas).
È in gioco il futuro e la crescita della società italiana: le persone e le famiglie vanno sostenute.