Gianluca Nicoletti, con la pubblicazione del suo libro "Una notte ho sognato che parlavi" (edito da Mondadori, 192 pagine), ha imparato a fare il padre di un figlio con autismo.
È la storia della sua vita quotidiana insieme al figlio Tommy in cui affiorano i pensieri di un genitore che si chiede che cosa farà suo figlio, che sta diventano un uomo, quando resterà solo e chi penserà a lui.
«L'autismo - spiega Nicoletti - è un mondo che ti galleggia invisibile accanto, non te ne accorgeresti mai se per qualche ragione non ci entrassi dentro con qualcosa che appartiene alla tua carne. A differenza di forme più evidenti di disabilità, queste persone votate al silenzio sono silenziose anche come presenza sociale... E non è che poi esista molta scelta: si possono affidare a un istituto di matti generici, ma ti viene l'angoscia che guarderebbero il soffitto la maggior parte del tempo, o si può ascoltare chi ti consiglia di potenziare la sedazione, ma almeno per ora a me darebbe la sensazione ingrata di aver scelto una via facile per sottrarmi all'impegno verso mio figlio».
Il libro è disponibile presso il Centro di Documentazione sulla Disabilità del Centro per l'Autonomia Umbro. A breve, il Centro di Documentazione ha intenzione di organizzare un incorno con autore, per parlare in modo più specifico del libro e delle riflessioni che da esso scaturiscono.
Per il momento, consigliamo l'ascolto dell'intervista radiofonica che Nicoletti ha rilasciato a Dante Cerati di Radio Laghi-inBlu di Mantova.
Nicoletti, inoltre, condivide con altri genitori i suoi pensieri nel blog www.miofiglioautistico.it.