Il lavoro è una reinterpretazione della fiaba "il soldatino di piombo" di Hans Christian Andersen che parte dall'improvvisazione degli attori sul personaggio e dal vissuto della loro esperienza di vita. Spontaneo l'incontro tra i personaggi e gli attori e naturale conseguenza il riconoscimento e il rispecchiamento tra loro. Unici e insostituibili, con la propria forza e fragilità, vivono e trasformano il proprio limite/disabilità in una risorsa infinita, trasmettendo al pubblico una magica atmosfera teatrale e un insolita sensazione…
In scena due attori ed una ballerina uniscono la spontaneità del movimento alla precisione del gesto e sperimentano il contatto fisico con le diverse strutture dei corpi, alla ricerca di nuove dinamiche e coreografie, e alla scoperta di nuovi linguaggi e possibilità di relazioni profonde tra gli individui, in scena come nella vita.
Il corpo è al centro della rappresentazione così come della relazione, è un mezzo per incontrare gli altri, si lavora con l'individuo per coinvolgere il contesto che ruota intorno all'individuo stesso. Si chiede quindi al teatro, sfruttando la sua forma di scambio diretta e immediata con il pubblico, di promuovere una forma nuova di comunicazione, un nuovo linguaggio per far parlare la differenza. Uno spazio e un tempo dove dar voce alla creatività, all'espressione e all'emozione del singolo, ma anche, diffondere la cultura dell'integrazione in un processo di sensibilizzazione, di riflessione e abbattimento di pregiudizi e stereotipi infondati.
Ciò che fa il teatro è quello di assumere il limite e la diversità come possibilità, un mondo che quotidianamente deve misurarsi con ogni forma di differenza.
"Sit-Down Please! E' un gioco di parole: è un invito dal tono imperativo ad essere messo sullo stesso piano, nel teatro come nella vita. E' il tentativo di Essere in equilibrio tra sogno e realtà, istinto e razionalità. E' la ricerca di una soluzione personale e nuova tra i personaggi danzanti dell'identità. E' prendersi la libertà di scegliere pur stando seduti e un grido di liberazione".
"Sognatore è un uomo con i piedi fortemente appoggiati sulle nuvole"
"Nella storia originale il soldatino zoppicante dai desideri struggenti si innamora della ballerina di carta, e riconosce nel suo antagonista il burattinaio, un uomo malvagio e calcolatore che muove i fili delle loro vite, impossibile da contrastare. In questa nuova versione il giovane protagonista costretto seduto alla sua scrivania, è circondato dal peso di innumerevoli parole, parole scritte, parole dette e ripetute, parole da capire e ricorda-re…
Ma le parole a volte sono macigni, specie se ci vengono appiccicate addosso con un ritmo cadenzato, un giorno dopo l'altro, dove ogni giorno è uguale all'altro e tutto si ripete: i personaggi sono sempre lì, appesi alla solita giostra, a raccontarci la solita storia come un bel carillon, come le preghiere della sera, come una gabbia rassicurante, come il ricordo del primo tutù.
Ma i nostri personaggi si ribellano alle sorti di un destino scritto, ai fili che li muove, e si strappano di dosso le parole alla ricerca di un rinnovamento interiore, di una propria identità, di una soluzione personale e necessaria; fragili ritagli di uno stesso sé, si cercano e si inseguono e nel buio della notte si stagliano come in un grido di liberazione."
Una produzione FRINGE e BIANCOCHIARO spazio teatrale - ONNIVORA
(U.O Centri Diurni) ASL n. 4 di Terni "Il Girasole"
Ideazione e Regia: Sabina Proietti
Con: Fabrizio Cavallari - Veronica Lucaroni - Matteo Madolini
La storia del "Progetto Teatro"
Nel più ampio contesto del "Laboratorio Teatrale Centri Diurni Girasole e Macondo" condotto da Sabina Proietti (regista e pedagogista teatrale che da anni collabora con la CCOP Casaligha, ATI), nel 2012 si è sperimentata la possibilità di un lavoro più intensivo e mirato con due dei ragazzi/attori che frequentano i centri diurni insieme ad una danzatrice con una formazione di Dance-ability.
La Dance-ability è una tecnica che permette a persone abili e disabili di incontrarsi per danzare insieme. E' nata negli Stati Uniti all'inizio degli anni ‘90 con lo scopo di rendere accessibile il linguaggio della danza a tutti, non ha finalità danza-terapeutiche né riabilitative ma si pone l'obiettivo artistico di poter superare il concetto di "abilità" nel contesto artistico espressivo.
Gli obiettivi di questo lavoro, inizialmente erano quelli di sperimentare un setting laboratoriale più ristretto e concentrato con due ragazzi del gruppo che, per interesse all'attività e per propensione naturale, hanno mostrato una evidente volontà ad approfondire questo linguaggio espressivo. L'idea di favorire l'incontro con una danzatrice professionista ha fornito la possibilità di osservare come i ragazzi fossero in grado di relazionarsi con qualcuno che non rivestisse i soliti ruoli a cui erano abituati (l'operatrice, l'insegnante, il genitore, etc.) ma qualcuno che, con la propria esperienza, potesse evidenziare come un'attività artistica come quella teatrale, se vissuta con impegno e passione, possa diventare un lavoro, dando così un'importanza e valore allo spazio che ormai da diversi anni abitano i ragazzi che frequentano i centri diurni Usl a Terni.
Questi obiettivi iniziali hanno poi avuto modo di ampliarsi e diventare più ambiziosi.
Lo spettacolo parteciperà il 14 ottobre alla sesta edizione del Grenzganger Theater Festival (8 - 17 ottobre 2014) a Monaco di Baviera e prima di partire gli attori saranno ricevuti dal Sindaco (il 7 ottobre 2014 alle ore 11.00).
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