Con queste parole Goretti ribadisce quanto già detto dalla FISH Umbria ONLUS, impegnata fortemente per tutelare e promuovere il rispetto dei diritti sanciti a sostegno delle persone con disabilità e le loro famiglie, affinché tutte le Amministrazioni rispettino gli indirizzi legislativi e si impegnino a sostenere ciò che le norme prevedono, senza nascondersi meschinamente dietro allo slogan «Non ci sono risorse».
La Federazione da anni - e in maniera sempre più decisa - suggerisce proposte per una seria riorganizzazione del welfare, a tutt'oggi inascoltate, considerando inammissibile che siano sempre le persone più a rischio emarginazione e le loro famiglie a pagare il prezzo della crisi economico-finanziaria (leggi "Chi paga il prezzo della/e responsabilità?").
Un nuovo modello delle politiche sociali è possibile, e si possono leggere qui le proposte; manca però la volontà politica di metterlo concretamente in atto.
Ciò che in primo luogo va fatto, secondo la FISH, è una attenta valutazione dei bisogni e delle necessità delle persone con disabilità e delle loro famiglie, in prospettiva del Progetto Individuale, mentre ciò che accade oggi va in direzione opposta: si tagliano indiscriminatamente strumenti per una reale inclusione come per esempio le borse lavoro rivolte a persone in situazioni di svantaggio sociale. A tale proposito si legga la lettera al sindaco di Terni inviata dalla FISH Umbria il 10 gennaio e l'esito del conseguente incontro svoltosi il 19 gennaio "La FISH Umbria ONLUS incontra il Sindaco Di Girolamo e l'Assessore Bucari".
Qualsiasi Amministrazione - sia di destra, di sinistra o di centro - deve essere impegnata a tutelare i valori intangibili della dignità della persona, a maggior ragione se questa persona esprime una disabilità. Lo ha ricordato anche il presidente Napolitano: «Prima di tutto politiche di sostegno alle persone più deboli...».