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Chiarimento sugli strumenti di intervento per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali

Pubblicato il 10/01/2014 - Letto 2474 volte
Il Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca, con la Nota prot. n. 2563 del 22 novembre 2013, ha fornito un documento di chiarimento su quelli che sono gli strumenti di intervento per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali, per l'anno scolastico 2013/2014. Il documento, indirizzato anche, ma non solo, ai Dirigenti delle Istituzioni scolastiche, nasce per fornire ulteriori indicazioni sull'applicazione della Direttiva "Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica" del 27 dicembre 2012.

L'anno scolastico 2013/2014, si legge nella Nota prot. n. 2563 del 22 Novembre 2013 [file pdf] del Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca, dovrà essere utilizzato per sperimentare e monitorare le procedure, le metodologie e le pratiche volte ad aumentare la qualità dell'inclusione all'interno sistema scolastico italiano, come già previsto dalla Direttiva "Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica" del 27 dicembre 2012  [file pdf].

La Nota ministeriale, in particolare, si concentra nel dare indicazioni e chiarimenti sui seguenti 5 elementi, che rientrano fra gli strumenti di intervento per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali:

  • il Piano Didattico Personalizzato;
  • gli alunni con cittadinanza non italiana;
  • il Piano annuale per l'Inclusività;
  • il Gruppo di Lavoro per l'Inclusività (GLI);
  • l'organizzazione territoriale per l'Inclusività.

Si segnala, per una lettura dettagliata di ciascun punto, la riflessione e l'analisi che fa l'Avv. Salvatore Nocera (vice presidente della FISH - Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) in "Ulteriori chiarimenti sui BES (Nota 2563/13)" [link a sito esterno].

Il Ministero, inoltre, ha raccolto, durante il 2013, le cosiddette "buone pratiche" messe in atto dalle realtà scolastiche territoriali del nostro Paese, perché - come si legge nella Nota - esse testimoniano la vitalità di un sistema scolastico in evoluzione, che però affonda le proprie radici in principi consolidati.

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