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«Caro Renzi…». L'Assessore Vinti scrive al premier sulle barriere architettoniche

Pubblicato il 20/06/2014 - Letto 2411 volte
Dopo la presentazione dei dati del fabbisogno umbro per l'abbattimento delle barriere architettoniche di qualche settimana fa, l'Assessore alle politiche per la casa, Stefano Vinti, scrive a Matteo Renzi: i finanziamenti nazionali per questa politica non solo sono necessari per i bilanci della nostra regione, ma sono un segno di civiltà e di cittadinanza, nonché un potenziale volano per l'economia.

Nei giorni scorsi abbiamo dato la notizia relativa alla comunicazione ufficiale che la Regione Umbria ha trasmesso al Ministero delle Infrastrutture circa i fabbisogno regionale per l'abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici privati (ai sensi della Legge n. 13/1989).

Così, il 4 giugno scorso, l'Assessore regionale alle politiche per la casa, Stefano Vinti, si è rivolto direttamente al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, per richiamare la sua attenzione sul delicato problema di mancanza di fondi nazionali per l'abbattimento delle barriere architettoniche. 

E questo, nonostante ci sia un aumento di richieste da parte di cittadini con disabilità e delle loro famiglie: complessivamente, in Umbria, i cittadini che hanno diritto al sostegno economico per il superamento delle barriere architettoniche negli edifici privati sono 1.621, di cui 1.235 in provincia di Perugia e 386 in provincia di Terni.

A ciò si devono aggiungere i contributi arretrati: essi ammontano a 5 milioni e 791.561,51 Euro nella provincia di Perugia (di cui, nel solo Comune di Perugia, 1 milione e 154.706,27 Euro) e 1 milione e 733.033,10 Euro nella Provincia di Terni (di cui, solo Comune di Terni, 1 milione e 60.264,71 Euro).

Vinti spiega che, se al fabbisogno accertato per il 2014, pari a 7 milioni e 524.594,61 Euro, si aggiungono le somme anticipate dalla Regione Umbria dal 2002, pari a 4 milioni e 773.742,82 Euro, il totale che il Governo dovrebbe restituire all'Umbria ammonterebbe a 12 milioni e 298.337,43 Euro.
 
A fronte di questi calcoli, l'Assessore Vinti ha sottoposto la questione al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi. Nella lettera che gli ha scritto si legge che: «Si rappresenta che l'esigenza di attuare la legge del 9 gennaio 1989 n. 13 […] è molto avvertita dai cittadini ed è sentita fortemente proprio nella fascia di cittadinanza più debole, in quanto si va a fornire un sostegno che, pur modesto, è comunque estremamente esteso nel numero di beneficiari, e ciò diventa ancor più significativo nell'attuale situazione economica».

«Visto che anche il bilancio regionale è stato sottoposto a tagli molto pesanti - prosegue l'Assessore nella lettera - è difficilmente ipotizzabile da parte della Regione Umbria, un ulteriore impegno diretto, oltre quello già affrontato negli anni precedenti, per alleviare i mancati trasferimenti del governo centrale».

Ma l'Assessore non ha solo fatto un calcolo economico di spesa, ha affermato che l'abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici privati, così come in quelli pubblici, «rappresenta un segno di civiltà in quanto rende effettivo il diritto di cittadinanza a tutte e a tutti». Non solo questo, ma, per l'Assessore, «un grande piano pubblico per il superamento delle barriere architettoniche sarebbe un importante volano per le economie locali da cui potrebbero trarne vantaggio le piccole imprese artigianali, i livelli occupazionali messi a rischio dalla crisi economica. Un piano pubblico per il superamento delle barriere architettoniche che, data la natura e l'entità degli interventi avrebbe molte meno possibilità di uscire dalla legalità e dalla trasparenza come, al contrario, accade per le opere faraoniche salite alla ribalta della cronaca nera proprio in queste ultime settimane».

«Pertanto - conclude l'Assessore - si intende porre all'attenzione del Presidente del Consiglio dei Ministri un problema molto grave che va affrontato e risolto con risorse nazionali, non lasciando le Regioni sole come nel caso della Regione dell'Umbria che, oltre ai tagli subiti al bilancio, vede diminuire drasticamente trasferimenti essenziali da parte del Governo».

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