Lo scorso 24 settembre 2014, l'USL Umbria n. 2, il Comune di Terni e le tre maggiori Federazioni umbre di Associazioni che promuovono e tutelano i diritti delle persone con disabilità (FISH, FAND e FADA) hanno raggiunto un importante accordo rispetto ad alcuni temi che, da diversi mesi, sono al centro della cronaca: l'apertura del Centro "La Farfalla", le attività natatorie delle persone con disabilità presso le piscine pubbliche, il nuovo riassetto del Dipartimento di Salute Mentale.
Nei giorni scorsi molti quotidiani locali hanno riportato la notizia di un accordo raggiunto tra il Comune di Terni - nella figura dell'Assessora ai servizi sociali Francesca Malafoglia -, la USL Umbria n. 2 - nella figura del Direttore Generale Sandro Fratini - e delle tre Federazioni delle Associazioni maggiormente rappresentative delle persone con disabilità nella nostra regione FISH Umbria ONLUS (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), FAND Umbria ONLUS (Federazione tra le Associazioni Nazionali di Disabili) e FADA (Federazione Associazioni Diversamente Abili).
Con questa news pubblichiamo il comunicato ufficiale che i soggetti sopra indicati hanno condiviso (per la cronaca, quello che la stampa ha pubblicato non era la versione definitiva).
L'accordo
Il fatto si riferisce alla riunione avvenuta presso la sede ternana della USL Umbria n. 2 di Via Bramante lo scorso 24 settembre 2014, alla presenza dei soggetti sopra indicati. Sul tavolo delle trattative sono state poste le questioni che sono state oggetto di cronaca negli ultimi mesi (o anni): l'apertura del Centro "La Farfalla", la questione delle piscine per le attività natatorie delle persone con disabilità (soprattutto a seguito della cessazione della gestione da parte dell'ente che gestiva quelle di Viale Trieste a Terni), fino alla nuova organizzazione del Dipartimento di Salute Mentale. È stata affrontata, infine, anche l'ipotesi di una rapida attivazione di un corrispettivo Dipartimento per le persone adulte con disabilità (non necessitanti di servizi legati a prestazioni ed interventi psichiatrici).
Centrale, come è stato sottolineato durante l'incontro, è la necessità di conciliare l'appropriatezza degli interventi e dei servizi con la sostenibilità dell'intero sistema, in vista di un welfare che risponda ai princìpi della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità. Per tale ragione, l'USL Umbria n. 2, il Comune e le tre Federazioni «hanno condiviso la necessità di ricorrere all'impiego del modello di presa in carico globale fondato sul Progetto Individuale (così come previsto dalla Legge n. 328/2000)».
Rispetto al tema della presa in carico globale, la FISH Umbria ONLUS e la FAND Umbria ONLUS hanno sollecitato anche un'audizione consiliare presso Palazzo Spada che si terrà il prossimo 9 ottobre.
Si rimanda alla lettura del comunicato ufficiale.