Il 5 maggio è stata celebrata, anche quest'anno, la Giornata Europea sulla Vita Indipendente, lanciata dalla rete europea ENIL nel 2014. Diverse le iniziative organizzate, in Italia e negli altri Paesi europei, per mantenere accessi i riflettori sulla centralità che ricopre il diritto alla Vita Indipendente delle persone con disabilità. ENIL Italia, per l'occasione, ha lanciato la traduzione italiana di un interessante volume che ha l'obiettivo di sfatare i tanti "miti" sulla Vita Indipendente e creare consapevolezza su cosa si intende realmente per Vita Indipendente.
L'ENIL (European Network on Indipendent Living) anche quest'anno ha celebrato la Giornata Europea sulla Vita Indipendente delle persone con disabilità, fissata per il 5 maggio di ogni anno, con l'obiettivo di ricordare la centralità e l'importanza del diritto alla Vita Indipendente previsto dall'articolo n. 19 della Convenzione delle Nazione Unite sui Diritti delle persone con disabilità [file pdf].
In particolare, ENIL Italia, per l'occasione, ha previsto il lancio della versione italiana del volume "Miti da sfatare" [file pdf], pensato per smascherare alcuni luoghi comuni e pregiudizi legati al tema della Vita Indipendente delle persone con disabilità ma soprattutto volto a diffondere una maggiore consapevolezza sul diritto alla Vita Indipendente e sul perché questa debba necessariamente diventare una realtà per tutte le persone con disabilità.
Il Presidente dei ENIL Italia, Germano Tosi, in occasione del lancio del volume, ha affermato che «la Vita Indipendente si può realizzare solo in parallelo alla de-istituzionalizzazione. Lo Stato deve applicare una strategia di graduale transizione dall'assistenza negli Istituti all'assistenza domiciliare basata sulla collettività, così come previsto anche dalla Strategia Europea per la Disabilità 2010-2020, oltre che dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. Le persone con disabilità stesse devono poter disporre dei necessari e adeguati sostegni per poter vivere all'interno della collettività, senza trovarsi costrette a rinchiudersi in Istituti e case "protette" non avendo, di fatto, altre scelte. Un principio importante da tenere sempre in mente quando si sviluppano servizi di sostegno destinati alle persone con disabilità è la necessità di separare la questione alloggiativa dai sostegni per l'assistenza. Se una persona desidera trasferirsi, dev'essere libera di poterlo fare e libera di scegliere le modalità individuali di assistenza di cui necessita», come riportato nell'articolo "La terza Giornata Europea sulla Vita Indipendente" [link esterno] pubblicato su Superando.it.
Come ha ricordato lo stesso Tosi «la Vita Indipendente è possibile attraverso la combinazione di vari fattori ambientali e individuali che consentono alle persone con disabilità di avere controllo sulle proprie vite. Questo include l'opportunità di fare scelte e prendere decisioni effettive relativamente al dove vivere, con chi vivere e come vivere. I servizi presenti nella collettività devono essere disponibili e accessibili a tutti, e forniti nel rispetto del principio delle pari opportunità, del consenso libero e consapevole, e devono permettere a noi, persone con disabilità, massima flessibilità nella nostra vita quotidiana. La Vita Indipendente richiede che l'ambiente edificato e urbanistico, i trasporti e le informazioni siano accessibili e che vi sia disponibilità di ausili tecnici e della necessaria assistenza personale, accesso ai servizi presenti nella collettività e destinati alla popolazione generale. È necessario sottolineare che la Vita Indipendente si intende per tutte le persone con disabilità, a prescindere dal loro sesso, età e livello di necessità di sostegno».