Così come previsto dalla normativa relativa la cosiddetto "Dopo di Noi" (Legge n. 112/2016), i Ministeri del Lavoro, della Salute e dell'Economia hanno condiviso con le Regioni e le Province autonome il decreto con i criteri di accesso alle misure assistenza, cura e protezione a carico del Fondo "Dopo di Noi", nonché la ripartizione tra le regioni del suddetto Fondo.
Novembre ha portato due importanti novità sul versante dell'assistenza alle persone con disabilità prive del sostegno familiare, ossia sul tema di quello che viene semplificato come "Dopo di noi" (di cui alla Legge n. 112 del 22 giugno 2016 [link a sito esterno]).
Lo scorso 10 novembre, il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali - in accordo con il Ministero della Salute e quello dell'Economia e delle Finanze - ha approvato un decreto che, come previsto dall'articolo 3, comma 2, della Legge n. 112/2016, definisce:
- i requisiti per l'accesso alle misure di assistenza, cura e protezione che sono a carico di uno specifico fondo per l'assistenza alle persone con disabilità in condizione di gravità clinica e prive del sostegno familiare, definito «Fondo "Dopo di Noi"»;
- la ripartizione del suddetto Fondo "Dopo di Noi" tra le Regioni;
I requisiti di accesso
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti - in accordo con la Ministra della Salute Beatrice Lorenzin e il Ministro dell'Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan - ha firmato il decreto che, in attuazione della Legge n. 112 del 22 giugno 2016, individua i requisiti per l'accesso alle misure di assistenza, cura e protezione a carico del Fondo «Dopo di Noi».
L'accordo è avvenuto il 10 novembre in sede di Conferenza Unificata (sede congiunta della Conferenza Stato-Regioni e della Conferenza Stato-Città ed autonomie locali) ed è stato approvato dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e Bolzano.
A proposito di questo atto, a margine della Conferenza Unificata, la Sottosegretaria al Lavoro e alle Politiche sociali Franca Biondelli ha dichiarato: «Con questo decreto vogliamo affermare una visione innovativa delle politiche per le persone con disabilità, in cui al centro degli interventi vi siano i reali bisogni che la persona esprime, rendendola partecipe di una progettazione personalizzata e integrata, a seguito di valutazione multidimensionale.»
In virtù di questa visione innovativa, la Sottosegretaria Biondelli ha affermato, inoltre, che la progettazione personalizzata «dovrà essere calibrata sugli specifici sostegni di cui la persona necessita, secondo una logica di "budget di progetto" sulla base delle risorse disponibili, e tiene conto di principi fondamentali, quali il rispetto della libertà di scelta e della possibilità di autodeterminarsi della persona con disabilità.»
«Sullo sfondo - ha concluso la Sottosegretaria - resta, come fonte di ispirazione e guida per gli specifici interventi, il Programma d'Azione Biennale, che l'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità ha appena approvato e che ha cominciato il suo iter di adozione.»
In attesa di un approfondimento del testo del decreto che ne analizzi gli elementi caratterizzanti - di prossima pubblicazione in queste pagine -, ci limitiamo a segnalare alcuni specifici e rilevanti temi che vengono toccati dal decreto: si veda il riferimento al Progetto Individuale (articolo 14 della Legge n. 328 dell'8 novembre 2000); ai sostegni previsti come supporto al percorso di vita e all'inclusione della persona con disabilità; al "Budget di progetto" per impiegare tutte le risorse in maniera flessibile, dinamica ed integrata; alla valutazione multi-dimensionale dei "funzionamenti" (con un'ottica orientata verso la qualità della vita della persona e non più alla sola "gravità del bisogno"); alla garanzia della possibilità di autodeterminarsi e la libertà di scelta.
Non secondario è il monitoraggio e l'eventuale revisione del progetto sulla base delle "aspettative, desideri e preferenze" della persona o se necessario dei genitori.
Così come è interessante segnalare che per coloro che sono privi del sostegno familiare è possibile precedere percorsi di residenzialità che guardino a diverse modalità, inclusa l'abitazione di origine, gruppi-appartamento o soluzioni di co-housing [co-abitazione] che mettano al centro la tutela del diritto della persone con disabilità.
Riparto del Fondo "Dopo di Noi"
Sempre in sede di Conferenza Unificata, dopo aver definito i requisiti di accesso, sono stati proposti i criteri di riparto del Fondo "Dopo di Noi", di cui le Regioni hanno dato il nulla osta.
Così come previsto dall'articolo 9 della Legge n. 112/2016, la cifra destinata alle Regioni per l'anno 2016 ammonta a 90 milioni di Euro.
Sulla base del riparto, l'Umbria - che ha una quota di popolazione di età compresa tra 18 e 64 anni pari all'1,5 per cento, beneficerà di 1.350.000 Euro.