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Ricostituito l'Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità

Pubblicato il 27/07/2017 - Letto 2009 volte
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, firma il Decreto di ricostituzione dell'Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità a seguito dell'approvazione del Secondo Piano d'Azione Biennale per la promozione dei diritti e l'integrazione delle persone con disabilità, avvenuta il 10 luglio scorso.

Il percorso di due anni per la produzione e l'accettazione del Programma d'Azione Biennale per la promozione dei diritti e l'integrazione delle persone con disabilità [link a sito esterno] ha raggiunto un traguardo importante con la sua approvazione preliminare da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Ora dovrà passare al vaglio della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, per poi tornare in Consiglio dei Ministri prima della firma decisiva da parte del Presidente della Repubblica. Il passo avanzato con l'accettazione del Documento, ha determinato a sua volta la necessità di una tempestiva ricostituzione, avvenuta l'11 luglio scorso, dell'Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità (OND), riconoscendolo come strumento essenziale per l'attuazione del Programma d'Azione e per l'orientamento delle politiche e dei servizi dedicati alla disabilità.

A coordinare il Comitato tecnico-scientifico dell'Osservatorio è stato nominato Pietro Barbieri, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore (già presidente nazionale della FISH - Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), incarico che, come sottolineato dall'attuale presidente della FISH, è motivo d'orgoglio e restituisce un significativo riconoscimento all'intero movimento delle persone con disabilità.

Il Nuovo Osservatorio avrà il compito di svolgere funzioni consultive e di supporto tecnico scientifico, affinché siano elaborate e realizzate politiche nazionali in materia di disabilità che siano coerenti con i bisogni presenti sul territorio e con i princìpi contenuti nella Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità. Tra gli altri compiti dell'Osservatorio, anche quello di predisporre una relazione sullo stato di attuazione delle politiche sulla disabilità, monitorare sulla condizione delle persone con disabilità attraverso la raccolta di dati statistici e, inoltre, la promozione di studi e ricerche specifiche sul tema.

Tra le sfide più impegnative dell'Osservatorio, nel documento del Secondo Programma d'Azione, si individuano 8 linee di intervento, tracciate sullo sfondo di princìpi quali il rispetto per la dignità personale, l'autonomia individuale, la libertà di scelta, la effettiva partecipazione e l'inclusione nella società e in ultimo, non per ordine di importanza, la parità di opportunità. L'auspicio è che l'Osservatorio, nella definitiva approvazione e nella successiva implementazione del Programma d'Azione, possa promuovere un'ottica di collaborazione e sinergia dei governi locali e, in particolar modo, delle Amministrazioni Regionali nell'ambito delle politiche legate al soddisfacimento dei diritti della cittadinanza tutta, con puntuale attenzione ai soggetti più fragili e vulnerabili, tra cui dunque, le persone con disabilità.

Il punto di maggiore forza del Programma d'Azione sembra essere il percorso stesso attraverso cui è stato prodotto. Il coinvolgimento di Istituzioni Nazionali, Regionali e Locali, Organizzazioni delle persone con disabilità, ma anche esperti di settore e ricercatori, ha permesso di creare un' accurata sintesi degli obiettivi da perseguire nel rispetto dei diritti delle persone con disabilità. Le priorità d'azione, o linee di intervento delineate nel programma sono le seguenti:

1) Riconoscimento della condizione di disabilità, valutazione multidimensionale finalizzata a sostenere il sistema di accesso a servizi e benefici e progettazione personalizzata: la presente linea d'azione sottintende il proposito di rilanciare il tema di una riforma strutturale dell'attuale sistema di certificazione della condizione di disabilità e chiede una legge delega che affronti la tematica in maniera globale e che sia il punto di riferimento per il livello Regionale;

2) Politiche, servizi e modelli organizzativi per la vita indipendente e l'inclusione nella società: il tema predominante è la promozione della Vita Indipendente e il sostegno all'autodeterminazione delle persone con disabilità, azioni da considerarsi come ispiratrici di un nuovo sistema di welfare. Le azioni previste per il perseguimento degli obiettivi appena elencati si traducono nell'adozione di modalità per favorire l'abitare in autonomia attraverso "l'insieme delle attività destinate a fornire risposte ai bisogni e/o a promuovere forme di sostegno alle persone con disabilità nel corso della loro vita per quel che concerne l'autonomia, le relazioni sociali, l'accesso alle opportunità offerte dal territorio, l'esercizio dei propri diritti, indipendentemente dalle modalità organizzative e di gestione degli interventi". Si approfondisce, inoltre, la necessità di proporre nuovi criteri di qualità, di accreditamento dei servizi, di revisionare i nomenclatori dei servizi e delle prestazioni e di adottare linee guida per la promozione di processi di Vita Indipendente e la deistituzionalizzazione;

3) Salute, diritto alla vita, abilitazione e riabilitazione: in questa parte del Piano d'Azione si individua una serie di indicazioni specifiche per consolidare e arricchire i Livelli Essenziali di Assistenza e l'integrazione socio-sanitaria. Particolare attenzione è dedicata ai temi concernenti il Nomenclatore Tariffario delle protesi [link a sito esterno], la qualità delle diagnosi e l'attivazione della recente legge sull'autismo e delle linee guida emanate dall'Istituto Superiore di Sanità;

4) Inclusione scolastica e processi formativi: si propone di uniformare l'erogazione del servizio di assistenza nelle scuole, la formazione degli insegnanti di sostegno e di tutto il personale scolastico ed, inoltre, garantire una continuità tra orientamento, formazione e ingresso nel mondo del lavoro;

5) Lavoro e occupazione: come obiettivo principale c'è quello di realizzare un concreto sistema di inclusione lavorativa delle persone con disabilità, attraverso un aggiornamento puntuale della normativa sull'inserimento lavorativo, in modo da renderla più efficace. Si punta anche ad una cultura dell'inclusione anche all'interno delle aziende stesse, dove si prevede un "disability manager" [link a sito esterno] che favorisca l'inclusione dei lavoratori con disabilità nei luoghi di lavoro;

6) Promozione e attuazione dei princìpi di accessibilità e mobilità: l'obiettivo generale è l'effettiva adozione della normativa europea in tema di accessibilità dell'ambiente fisico, urbano, elettronico e dell'informazione;

7) Cooperazione internazionale: le azioni legate a questa linea di intervento avranno come finalità quella di consolidare la posizione italiana in tema di disabilità sul piano internazionale e si configurano come strategie per puntualizzare gli strumenti di programmazione e monitoraggio delle politiche sulla disabilità;

8) Sviluppo del sistema statistico e del monitoraggio dell'attuazione delle politiche: l'ottava e ultima linea d'azione del Programma è dedicata all'importanza di sviluppare un aggiornato e attento "reporting" sull'attuazione delle politiche, utile a migliorare la conoscenza della condizione delle persone con disabilità e attivare eventuali iniziative per produrre politiche appropriate e/o occasioni di informazione e sensibilizzazione sul territorio.

È bene ricordare che nell'anno del decimo anniversario della Convenzione dell'ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, il Secondo Programma d'Azione e la ri-costituzione dell'Osservatorio Nazionale assumono un significato importante, rinnovando l'impegno per la promozione e la realizzazione di un sistema di welfare equo, che fornisca concrete opportunità alle persone con disabilità nel rispetto dei loro diritti.

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