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Protocollo d'Intesa tra le Associazioni nazionali e la Società Italiana di Riabilitazione Neurologica

Pubblicato il 8/04/2019 - Letto 1547 volte
Il giorno 6 aprile 2019 a Foligno, presso il Palazzo Trinci, la FISH (Federazione Italiana Superamento Handicap), alcune delle principali Associazioni nazionali ad essa federate e la Società Italiana di Riabilitazione Neurologica hanno sottoscritto un protocollo per la condivisione degli obiettivi riabilitativi, il coinvolgimento attivo nel processo di recupero della persona con disabilità e del suo caregiver come standard del Progetto riabilitativo

Ispirandosi ai principi fissati nella alla Convenzione ONU, e in particolare a quanto indicato all'art. 26 "Abilitazione e riabilitazione" è stato siglato a Foligno un accordo tra la Società Italiana di Riabilitazione Neurologica (Sirn) e le principali Associazioni Nazionali di Persone con disabilità per la promozione di un moderno approccio alla riabilitazione neurologica e di modelli operativi rispondenti all'obiettivo di garantire il coinvolgimento attivo della persona con disabilità e del cargiver nel processo riabilitativo.L'incontro si è aperto con l'intervento dell'assessore regionale alla Sanità e Welfare Luca Barberini il quale ha sottolineato come con tale protocollo "per la prima volta, la società scientifica, d'accordo con il mondo associativo s'impegna a rendere standard e non opzionale questo modello di riabilitazione, con l'obiettivo di rendere più efficaci le cure…"

Nel corso del dibattito è emersa la necessità di operare affinché il progetto riabilitativo sia considerato parte fondamentale del progetto personale, coerentemente con un modello di presa in carico globale realizzato sulla base degli obiettivi di vita della persona, secondo quanto previsto dall'art. 14 della legge 328/2000.

La Società Italiana di Riabilitazione Neurologica e le Associazioni con la sottoscrizione del protocollo si impegnano a diffondere ed implementare le seguenti tematiche:

  • l'importanza all'ascolto sul vissuto di malattia e la condizione di disabilità,
  • l'attenzione ai funzionamenti desiderati e attesi dalla persona,
  • la condivisione degli obiettivi riabilitativi,
  • la consapevolezza e la partecipazione attiva nella gestione del proprio recupero e della propria salute,
  • lo sviluppo di modelli applicativi standardizzati da inserire nella pratica riabilitativa quotidiana,
  • il coinvolgimento attivo e diretto della persona e del caregiver nella personalizzazione del progetto riabilitativo,
  • il coinvolgimento e l'empowerment della persona con disabilità nella definizione, attuazione e valutazione del suo percorso riabilitativo.

In conclusione dagli impegni assunti nel protocollo emerge chiaramente l'importanza di cooperare per rafforzare la condivisione culturale ed operativa tra gli attori della riabilitazione e i destinatari dell'intervento riabilitativo stesso.

Si tratta di passare dalla teoria alla pratica nel perseguire l'obiettivo di far "guadagnare salute", secondo un'ottica che vede la Persona con disabilità non più come "malato", ma come "Persona avente diritti" (Conferenza di Madrid del 2002, Anno Europeo della Persona con Disabilità).

La finalità operativa, in sintesi dovrà essere quindi quella di definire fasi, obiettivi, tempi e modalità di intervento di un progetto riabilitativo individuale volto all'empowerment della Persona e realizzato indirizzando tutti gli interventi sanitari atti a far raggiungere al soggetto il più alto livello possibile di funzionamento e partecipazione, in relazione alla sua volontà e al contesto.

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