In base all'articolo 11 della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (Art.11 Situazioni di rischio ed emergenze umanitarie. Gli Stati Parti adottano, in conformità agli obblighi derivanti dal diritto internazionale, compreso il diritto internazionale umanitario e le norme internazionali sui diritti umani, tutte le misure necessarie per garantire la protezione e la sicurezza delle persone con disabilità in situazioni di rischio, incluse le situazioni di conflitto armato, le emergenze umanitarie e le catastrofi naturali.) servono maggiori interventi di tutela per garantire la protezione e la sicurezza delle persone con disabilità specialmente in situazione di emergenza come quella che stiamo vivendo. Si definisce emergenza ogni scostamento dalle normali condizioni operative, tale da determinare situazioni di possibile danno agli uomini ed alle cose.
Indubbiamente le persone con disabilità sono maggiormente esposte sia ai rischi sanitari derivanti dall'epidemia da virus COVID 19 sia alle conseguenti ricadute sociali.
La sospensione di tante attività ordinarie, hanno determinato di fatto un depauperamento dell'assistenza, aggravando i rischi della popolazione anziana, comorbida o, comunque, affetta da patologie invalidanti o dai loro esiti, nonché l'attuale situazione di ridotta mobilità della persona e degli eventuali caregivers, comportano la necessità di un'implementazione di servizi assistenziali specifici, erogati in forma individuale (es. consegna dei dispositivi, presidi e ausili per popolazioni fragili che necessitano di frequenti sostituzioni e/o approvvigionamenti di materiale specifico).
L'impegno della FISH Onlus in questi giorni di emergenza si sta concretizzando nella partecipazione attiva alle attività politiche riuscendo a far inserire nell'ultimo aggiornamento sulle Linee Guida emanate dal Ministero della Salute la domiciliarità delle consegne dei presidi ed ausili.(Vedi qui il documento completo)